Alaphilippe sulla luna, Pinot re del Tourmalet. Il pagellone del tappone pirenaico

A tutta, a blocco, all’ultimo watt rimasto in corpo. Il tappone con l’arrivo sul Tourmalet ci ha regalato un pomeriggio degno d’essere trascorso sul divano con gli occhi incollati al televisore, la tipica nebbia pirenaica ci ha riportati con la mente a quel 2010 di Schleck e Contador. Frazione corta e corsa da subito a ritmi folli; la fuga infatti non ha preso il largo sperato da Vincenzo Nibali, protagonista assieme a Peter Sagan e Tim Wellens di un tentativo controllato da subito dagli uomini di Thibaut Pinot, deciso a prendersi la tappa in una sommet così importante già dai primi Km, poi dalla Movistar, la squadra più forte e mal gestita del panorama World Tour.

Sul Tourmalet succede di tutto, gli uomini Movistar si preparano al decollo grazie al ritmo di Andrey Amador che riduce il gruppo a meno di venti corridori. A farne subito le spese ecco Nairo Quintana sempre più separato in casa. Dopo la prima parte del colle pirenaico ecco entrare in scena David Gaudu, l’uomo di Thibaut Pinot; sono loro a dare la svolta vera grazie a wattaggi importanti prima dell’azione dei Jumbo Visma, prima con De Plus e poi con Bennet, l’uomo forse più forte di giornata. Un cambio di ritmo che ha innervosito perfino il suo capitano Kruisjwijk. Gli ultimi due Km sono una bolgia. Thomas perde terreno, mentre davanti Alaphilippe scioglie le gambe in vista della sparata finale. Pinot affonda il colpo quando mancano quattrocento metri, con Louloù che inizialmente gli fa letteralmente il buco. Forse Bernal ha le gambe per chiudere ma agisce da diplomatico mentre mister G è in apnea. Vittoria Pinot, Alaphilippe secondo, Kruijswijk terzo. Il Tour è appena iniziato, francesi al settimo cielo nel giorno in cui Bardet esce dai radar fin dai primi km .

Thibaut Pinot: che determinazione! A questo punto è lui l’uomo più temuto in gruppo in vista delle Alpi. Voto:10

Julian Alaphilippe: sta vivendo una settimana lunare. In molti avevano segnato questa giornata come la più difficile dopo una crono corsa a tutta. E adesso? Reggerà ancora una settimana? Parigi è lontana, la Francia ed il mondo del ciclismo sognano di vederlo in giallo sui Campi Elisi. Voto:9

Steven Kruisjwijk: spalle ferme, sguardo impenetrabile. L’olandese fa paura e sta solo aspettando le Alpi. Voto: 8

Jumbo Visma: con Rogla al Tour avremmo rivissuto i tempi della US Postal. L’armata olandese oggi ha fatto saltare tutti. Voto:8

Emanuel Buchmann: che spettacolo, per un attimo ci è sembrato di adorare il piccolo Bernie Kohl in maglia Gerolsteiner. Nel finale l’adrenalina d’avercela fatta a rimanere con i big lo porta a strafare per un posto in diretta anzichè pensare il successo di tappa. Voto:8

Egan Bernal: sta correndo da ragioniere, centellinando ogni energia in vista degli ultimi giorni. Tra poco  dovrà tuttavia uscire allo scoperto se vorrà arrivare per primo a Parigi. Caro Egan, vogliamo un replay di Bormio 2000 tra Gibo e Cunego. Voto:7

Geraint Thomas: piccola crisi per Mister G. Nel finale perde secondi importanti ma il secondo posto nella generale è sempre suo. Voto:5

Nairo Quintana: ma in che squadra sta correndo? Nell’era delle radio, dei preparatori, dei contratti milionari, il condor si vede spodestato dai suoi uomini. Voto:4

Movistar: nel mondo amatoriale spesso si accendono liti all’interno delle squadre perchè tutti corrono per conto proprio, perchè quando si chiude la vena ognuno segue quell’istinto primitivo chiamato egoismo personale. Avremmo voluto essere sull’ammiraglia spagnola, sentire i discorsi per radio, vivere una giornata da amatori al Tour de France. Forse abbiamo ragione, nel 2021 saremo World Tour. Voto:2

 

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