Byggis out. Jens Byggmark ha appeso gli sci al chiodo.

La notizia circola ormai da un paio di mesi, e di certo non potevamo rimanere indifferenti di fronte alla volontà di smettere di uno di quegli slalomisti che ha segnato un epoca: quella dei tracciati a 13 metri e dei rialzini da 6 cm sotto i piedi.

Correva l’annata 2006/2007, stagione in cui gli slalom venivano dominati da esteti dello sci come Benni Raich e Giorgio Rocca, con gente come Markus Larrson, Mario Matt e Andre Myhrer ad alternarsi sui podi delle gare del massimo circuito. In mezzo a tutti questi mostri sacri, che facevano della “compostezza” di sciata una delle loro migliori armi di battaglia, stava nascendo un nuovo tipo di slalomista, impersonificato in un biondino svedese di 21 anni che pareva sbattersene ampiamente dei canoni di tecnica ideali di quel periodo: Jens Byggmark.

Caviglia aperta, pieghe micidiali, anche fuori e sfruttamento delle code, questi i fondamentali che fecero emergere Byggis a livello mondiale, portandolo a compiere una doppietta epica sugli slalom di Kitz, svoltisi eccezionalmente sulla parte finale della Streif e non sul solito Ganslern. Sembrava la nascita di una nuova stella dei pali stretti, un atleta destinato a giocarsi la coppa di specialità per parecchie annate, ma qualcosa è andato storto.

La stagione dopo la FIS introdusse il limite ai rialzi che gli atleti possono tenere sotto ai piedi, e Byggmark si ritrovò con una sciata obsoleta che gli faceva toccare con lo scarpone ogni due curve, finendo per concludere solo 4 slalom su 10 nella stagione successiva. Da lì è cominciato il calvario, interrotto solo dalla spettacolare medaglia d’argento iridata di Garmisch 2011, conquistata con una seconda manche di puro orgoglio in uno dei pendii più impegnativi di tutto il circo bianco, ma che non è bastata a dargli di nuovo la convinzione giusta per poter tornare alla vittoria.

Da quel giorno, tolti i due podi conquistati uno nel 2012 e uno nel 2014, rispettivamente a Levi e Campiglio, non è più riuscito a ritrovare in pista quella spavalderia da biondino 21enne, concentrandosi quasi più sulla bella vita fatta di donne e macchinoni nel principato di Monaco che sui risultati in pista, e dopo una stagione 2017 assai deludente ha deciso di mollare tutto.

A noi comunque rimarrà il ricordo di uno slalomista con la sciata più strana ma allo stesso tempo più esaltante di un’epoca. Grazie Byggis per averci fatto saltare sul divano, in bocca al lupo per tutto.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *