Ecco a voi il percorso del Mondiale di Innsbruck: un inferno!

Innsbruck, un angolo di paradiso, siamo nel capoluogo del Tirolo, la città dello sport che nel prossimo mese di settembre ospiterà l’edizione dei Campionati Mondiali di ciclismo più dura del millennio. Una città addirittura pronta ad ospitare nuovamente le Olimpiadi, prima però spazio alle due ruote e ad un Campionato del Mondo che si preannuncia non duro, durissimo.

Siamo stati in Tirolo a visionare il percorso, per raccontarvi a che cosa andranno incontro i corridori che Domenica 30 settembre si giocheranno i metalli più pregiati.  La nostra avventura è iniziata al Brennero, tra Donuts, cappuccini e farine 00, per arrivare carichi a scaricare wattaggi importanti, il muro dell’inferno non perdona.

Sguardo alla cartina ed è ora di montare in sella

Alle ore 10.00 abbiamo scaricato i mezzi dal Multivan, tempo di pompare le ruote e siamo in strada, tra cavalli e trattori dalle cilindrate immense. Il primo scoglio è la salita di Igls, di cui si è parlato molto ultimamente. Una salita pedalabile, con alcuni tratti in cui la strada si impenna maggiormente, rimanendo comunque una salita da rapportone.

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Innsbruck sullo sfondo, si inizia a salire

Salita da padellone

 

 

In cima alla salita di Igls ecco una foresta, con una pendenza che permetterà di attaccare a chi avrà forza e coraggio di involarsi verso l’abitato di Innsbruck.

La discesa sarà molto tecnica, pendenze importanti, curve secche e alte velocità.

Ci si butta verso Innsbruck, verso l’Inferno

Le discesa saranno terreno ideale per il nostro Vincenzo Nibali

Il passaggio nel centro abitato sarà l’ultimo boccone di pianura per i corridori superstiti. L’inferno è alle porte.

Passaggio in città

 

L’inizio dell’inferno è da subito micidiale, ma l’impossibile deve ancora avvenire. ai corridori spetta un tratto.

L’inizio di una rampa che arriverà fino al 25%

Ed ecco l’inferno, pendenze impossibili, da non crederci. Chi transiterà per primo in cima avrà l’oro al collo.

Assurdo!

Quanti corridori arriveranno in cima?

La porta del paradiso è in cima questo scoglio

 

Chi saranno i favoriti? Se guardiamo il dislivello, il nostro Vincenzo Nibali avrà pane per i suoi denti, avendo vinto lo scorso anno al Giro la tappa di Bormio, indubbiamente la più dura di sempre se mettiamo assieme dislivello ed altitudine. Le pendenze dell’ultimo muro mettono tuttavia in bilico il suo punto di forza. Dovrà arrivare da solo, magari assieme ad un uomo come Aru o Moscon dopo aver attaccato in discesa. Se dovesse arrivare sull’Inferno assieme ad un corridore come Alaphilippe non ci sarà nulla da fare. Appena abbiamo visto questo muro abbiamo pensato a lui, è il Wolf Pack francesino il nostro favorito, il muro tirolese sembra costruito apposta per lui.

A Modena in occasione di un incontro organizzato da OA Sport al Pala Madiba, abbiamo incontrato il CT Davide Cassani per avere delle informazioni sui possibili convocati. L’ex corridore romagnolo,come al solito molto abbottonato nelle dichiarazioni, ha tuttavia marcato la sua convinzione su un punto: è necessario che i corridori che vorranno indossare il body Castelli della nazionale domenica 30 settembre, dovranno essere transitati dalle squadre spagnole della Vuelta. Un’unica eccezione riguarda due pedine importanti: Domenico Pozzovivo e Damiano Caruso. Del primo il CT ha piena fiducia: ” Domenico cura la preparazione in maniera maniacale, se non dovesse fare la Vuelta mi fiderei comunque di lui, è un ingegnere dell’allenamento. Caruso invece merita spazio per come ha lavorato alle Olimpiadi di  Rio. Indispensabile fare la Vuelta, come fu necessario per Vincenzo  nel 2016 fare il Tour senza ambizioni in ottica olimpica, accettando ogni critica comportamentale. Mi disse da subito che sarebbe stato disposto a farlo e se guardate la classifica di quel giorno, nessuno dei primi dieci fece classifica al Tour “. Su Fabio Aru non ha voluto sbilanciarsi, confermando comunque di credere ancora a questo nostro patrimonio del ciclismo. E Giulio Ciccone? Confermando la stima verso il giovane abruzzese, il CT non ha mancato una tiratina d’orecchie: ” ha corso più per mettersi in mostra che per vincere, sull’Etna e a Campo Imperatore avrebbe potuto raccogliere molto di più, ma Giulio c’è”.  In ottica crono dovrebbe correre il trattore della Val di Non Gianni Moscon, i tre Km di salita in programma della crono dovrebbero mettere in un angolo le ambizioni di Filippo Ganna, apparso comunque brillantissimo nelle occasioni in cui si è incollato il numero addosso.

In cima all’Inferno ecco questo trattore, probabilmente rimasto lì dal 1994. Ci vorranno i Wattaggi di Gianni Moscon per riaccenderlo

 

Sarà un Mondiale durissimo, ma allo stesso tempo un’opportunità da cogliere al meglio. Dal giorno del suo insediamento, il Ct Cassani ha trovato sul proprio percorso Mondiali disegnati per corridori da classiche del nord, dove da anni l’Italia fatica enormemente ad essere protagonista. Questa volta è tutto diverso, le strade tirolesi sono fatte su misura per i nostri corridori, sarà dunque indispensabile coordinarli al meglio. Sulla carta solamente la Colombia può contare su un organico più forte, ma l’organizzazione dei cafetoros ha dimostrato spesso d’essere precaria. Occhi puntati al Tour: ” Nibali può seriamente vincere e sono curioso di vedere come correrà la Movistar. Landa se n’è andato da Sky per avere più autonomia, vedremo “ ha concluso il CT. Dopo la Gran Bouclè direzione Spagna, per varcare il Ponte Europa il più tirati possibile. Forza Azzurri! Questa è la vostra occasione.

 

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