Ghisolfi, Bombardi e Vettorata, l’ItalClimb scalda i motori in vista di Tokyo 2020

Siamo già a stagione inoltrata, ma dopo tre tappe di Coppa del Mondo, i campionati Europei a Campitello di Fassa e i World Games di Wroclaw è ora di tracciare un primo bilancio sull’andamento dell’ItalClimb per quel che riguarda la specialità regina, ovvero la Lead.

Una prima parte di stagione che ha davvero sorriso ai colori azzurri, come ormai non succedeva più dai parecchie annate. Ne sono la conferma la prima vittoria strepitosa a Chamonix di Marcello Bombardi, il ritorno sul podio della scorsa settimana di Stefano Ghisolfi a Briancon e il bel sesto posto di Francesco Vettorata in Polonia ai World Games. Qualcosa di grande comincia a muoversi insomma, nonostante le risorse dedicate a questo sport da parte delle Federazioni in Italia siano davvero esigue e la difficoltà di programmare degli appositi stage di allenamento di tutta la nazionale ha portato gli atleti della stessa (nonostante siano in 3 costantemente nei primi 15 del mondo) ad optare per vie diverse e allenandosi individualmente.

Premesso ciò, è davvero incredibile come siano arrivati questi risultati, culminati come detto con la vittoria di Bombardi in Francia. Marcello, mai in una finale di Coppa del Mondo, dopo aver chiuso la semi ad una sola presa da Ghisolfi primo, ha dominato la finale con un TOP imperioso, dimostrando al 100% il salto di qualità fatto nell’ultimo anno. Nonostante il podio della scorsa settimana, forse ci si aspettava qualcosa di più da Stefano Ghisolfi, indiscusso capitano della nazionale e uno tra i pochi climbers al mondo ad avere nelle mani il 9b e allo stesso tempo essere costantemente in finale di Coppa del Mondo, che nonostante delle qualifiche sempre a podio, ha faticato ad esprimersi ai suoi livelli nelle prove finali.

Sempre stabili le prestazioni infine di Checco Vettorata, che quest’anno nel circuito maggiore non è ancora riuscito a centrare la finale, rimanendo escluso sempre per un numero esiguo di prese; ma siamo sicuri che appena riuscirà ad entrarci potrà tentare finalmente l’attacco al primo podio della carriera insieme agli altri due.

Noi tutti intanto siamo ancora in attesa che il CIO cambi idea in vista di Tokyo 2020, dando all’arrampicata le tre discipline che si merita: lead, boulder e speed, e non opti come decretato lo scorso anno per una combinata che non gioverebbe certamente allo spettacolo e alla qualità dei singoli atleti.

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