Gualazzi & Brean l’ora della verità

gualazzi & brean

Lungo la ormai famosa e temutissima “Leo Gurschler” è tempo di vedere all’opera i ragazzi di Uccio Ferraris. Nonostante la categoria Senior sia ormai abbandonata e trascurata dalla FISI, Alessandro Brean, Michele Gualazzi e Rocco Delsante non mollano, anzi continuano a spingere watt lungo il tortuoso pendio che porta alla Coppa Europa. Siamo saliti in Val Senales questa mattina per seguire attentamente l’aostano dai piedi veloci e il bergamasco dal fascino alla Marco Borriello, i quali ci  hanno impressionato per dedizione e fame per questo sport.

Su una Leo Gurschler dalle condizioni inedite, con un manto paragonabile alle nevi da Fis Junior americane, è emerso il lavoro atletico svolto quest’estate da Michele Gualazzi. Già alla cena di gala dello Swatt Club al Casanova di Eddy Mazzoleni, alla vigilia del Giro di Lombardia, Guala ci aveva espresso la sua fiducia in un inverno pieno di successi, dopo un’ estate trascorsa a distruggere bilancieri e a spingere wattaggi importanti. A differenza degli altri anni, l’addominale del Guala  non si apriva, rimaneva compatto nel cambio e sosteneva con estrema facilità le ondulazioni della pista.

Alla gradualità e alla grande tecnica del bergamasco, si contrapponeva una sciata nervosa, aggressiva ma allo stesso tempo efficace di Alessandro Brean che lo scorso aprile sulle piste livignasche del Carosello 3000 ha ridicolizzato l’ Italia intera, dimostrando a tutto il master che cosa significhi sciare: “nonostante non abbia preso parte neanche ad un allenamento con la squadra, ho fiducia nei miei Croc e nei miei 13 punti“.

Dietro questo forte gruppo, c’è la mente sapiente di Uccio Ferraris. Padre di quattro figlie, il nativo di Susa si è guadagnato la stima e il rispetto dei colleghi grazie ad un lavoro fatto di sacrificio e passione, valori ormai obsoleti in questo mondo, che hanno portato “RDS” nei top 60 al Mondo, “Brenny” a ridosso dei 100 e “MB” nei 10 agli ultimi assoluti in casa al Pora. Nel tempo libero, Uccio esprime una quantità industriale di Watt, tanto da essere soprannominato ” il bicipite più grosso della Via Lattea“.

Seguite le gesta di questi inossidabili atleti che già dal prossimo week end , apriranno il cancelletto in quel di Pfelders.

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