Il creatore della maglia più bella del 2019

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La maglia del team EF Education First ha portato una ventata di aria fresca e modernità e può essere definita con pochi dubbi la maglia più bella del 2019. Nella cultura sportiva europea il ciclismo è ormai secondo solo al calcio per grafiche, design e cura dell’abbigliamento sportivo sia a livello tecnico che visivo. Se negli anni ’90 erano i corridori a rendere grandi le maglie, nell’epoca moderna si è invertita questa tendenza: le maglie diventano icone del proprio tempo a prescindere dal campione che le utilizza. Angelo Trofa è il creatore di questo oggetto di Bikeporn che ha fatto luccicare gli occhi a migliaia di tifosi e ciclisti sparsi in tutto il pianeta. Lo abbiamo contattato per fargli qualche domanda e per capire cosa c’è dietro a questa grafica.
Il tuo background grafico riguarda più il mondo del calcio. Sei entrato nel mondo del ciclismo grazie a Rapha e hai già lasciato il segno disegnando una delle divise più belle e rivoluzionarie degli ultimi 20 anni, oltre ad altre bellissime maglie da donna e altre collezioni tutte innovative e diverse.
Si, il calcio è sempre stato il mio sport primario, ma ho sempre avuto ammirazione per Rapha come brand. Credo che tutti coloro che lavorano nel mondo del design hanno un rispetto naturale per il brand e ciò che fanno. Ho sempre osservato il ciclismo per alcuni lavori, quindi non direi che è stata una cosa nuova per me.
Ma di sicuro entrare in Rapha mi ha aperto un nuovo mondo. Ero molto sorpreso quando sono finito qui, specialmente perché c’è un mito che dice che assumono solamente ciclisti. 
Sono contento che vi sia piaciuto il kit della EF. E’ uno di quei progetti dove tutti erano pronti per fare qualcosa di diverso in questo mondo.

 

Iniziamo con la maglia dell EF: da dove arriva questa grafica? C’è un significato particolare?

Il kit è ispirato al contratto di sponsorizzazione che c’è fra Rapha e il team EF Education First, che è più una partnership mediatica utilizzando questa divisa piuttosto che un accordo di sponsorizzazione tradizionale. L’idea è quella di scomporre questo sport e aprirlo a nuovi fans e per fare ciò bisogna giocare con le personalità che ci sono all’interno del team, e qui ce ne molte. Dunque il design è verosimilmente fatto a misura per i corridori della squadra; Lachlan Morton e Taylor Phinney in particolare hanno portato un nuovo modo di vestire in bicicletta, utilizzando brand vintage della corrente vintage skate/surf e usando giubbotti jeans durante le loro uscite in bici. Poi c’è Mitchell Docker con il suo taglio mullet e il suo baffo! Nel design ci sono anche cenni alla band Gratful Dead, sempre rispettando i valori originali inculcati da Paul Rand quando disegnò ai tempi l’identità di EF, che porta con se il concetto dell’amplificazione.

 

Com’è lavorare con Rapha?

Per me è un sogno. Catturo momenti nel tempo e racconto storie attraverso i miei lavori. Quando guardo attorno all’industria dello sport credo che non ci sia nessuno che possa fare meglio di Rapha.

Cosa trovi di speciale nelle grafiche calcistiche che invece non trovi nel ciclismo?

Per me la grande differenza è la presenza di meno sponsor nelle divise di calcio. Nel ciclismo gli sponsor dominano completamente il design e tutto ciò può limitare la libertà di creazione che puoi avere. Questo è quello che abbiamo provato a combattere con il progetto del team EF. Credo che abbiamo raggiunto un bel risultato dando spazio agli sponsors senza compromettere troppo il design, creando qualcosa di diverso ed espressivo lasciando lo spazio che serve per i loghi degli sponsors.

La maglia da calcio preferita?

Ce ne sono tre: l’Ambrosiana-Inter del 1931, quella smanicata del Cameroon del 2002 e quella dell’Italia del 2002 fatte entrambe da Kappa.

La maglia da ciclismo preferita?
Questa è difficile, ce ne sono così tante. Una delle mie preferite ultimamente è quella del team Gitane del 1972 che è stata usata solamente per un’annata. Non so perché mi piaccia così tanto, ma il suo taglio strano e le sue cuciture sono uniche.

Lo scorso anno abbiamo pronosticato una grande presenza del color oro nel ciclismo e così è stato, sia grazie a Sagan, Van Avermaet e altri brand che hanno introdotto questo colore sui telai delle bici, caschi, occhiali e scarpe. Ti piace l’oro?

Si, quando è usato correttamente credo che elevi veramente un design. Lo preferisco sempre come colore per i dettagli invece che colore di base di un design.

Se avessi una tua squadra, che colori sceglieresti?

Nerazzurro! Scherzi a parte, probabilmente sceglierei il blu, anche se tutte le squadre sono blu ormai…quindi un verde bottiglia!

Hai mai sentito la parola Bikeporn? Per farti capire, la maglia EF è molto Bikeporn…

Non credo di averla mai sentita prima, ma comunque sono sicuro di sapere quale sia il significato….I’d take that!
Hai mai seguito lo sci alpino o comunque hai mai trovato qualche spunto interessante in questo mondo?
Non l’ho mai seguito direttamente ma guardo spesso quello che fa Kappa con la squadra italiana, così come guardo molto le divise che usano le nazionali ai grandi eventi.
Vieni influenzato da qualche corrente musicale?
Sono arrivato un po’ in ritardo, ma ultimamente sto ascoltando l’artista italiano Calcutta. Il suo album Evergreen è in loop dall’inizio di questo 2019.

 

 

Qual’è il ciclista che ha più stile secondo te?
Sono sempre attratto dagli “anni d’oro” degli sport dove tutto sembrava più tattile ed elegante e le foto in bianco e nero rendono tutto più bello!

 

Grazie Angelo, continua a disegnare bikeporn!

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