Ploner re della Val Passiria, è cominciata la battaglia del GPI

Pfelders Plan, come di consueto. Nel freddo della Val Passiria, dove l’unico accenno di calore è dato dai sedili riscaldati della seggiovia, sono andate in scena le prime due tappe del Gran Premio Italia giovani, il circuito riservato a Children da cui verranno selezionati i prossimi componenti delle squadre nazionali.

Uno slalom e un gigante, svoltisi sulla solita pista a dossi e con la solita neve che il comprensorio altoatesino riescs a fornire dai primi di dicembre fino ad aprile.

Il circuito si é aperto all’insegna di Manuel Ploner, e più in generale di quei terribili 2001 che nelle gare tecniche hanno già dimostrato al primo anno di categoria di poter competere anche in Coppa Italia Senior. Una doppietta che mette già una firma pesante tra i pretendenti alla giacca kappa per la prossima stagione, perché ottenuta con discreti distacchi sui diretti inseguitori: Franzoni in slalom e Moling in gigante. Partendo dal primo, dopo un’estate passata nell’emisfero australe alla ricerca di punti pesanti, si é dimostrato subito tra i più veloci anche nelle prime FIS di stagione, alternando ottime manche in entrambe le discipline tecniche. Sarà da tenere d’occhio.

Terzi posti invece per due poliziotti: Martino Rizzi in slalom e Alessio Bonardi in gigante. Quest’ultimo, compagno di squadra di Franzoni, non ha mai nascosto l’ambizione di puntare alla generale del gpi, e con delle prestazioni simili nelle discipline tecniche può essere un obiettivo più che raggiungibile, per lui che nasce discesista.

Analizzate le due gare, in conclusione è da fare però una valutazione. Detto all’inizio della formidabile annata del 2001, c’è da chiedersi come mai l’età media di quelle che una volta erano le FIS giovani si sia notevolmente abbassata. Tolti i pochi sopracitati, atleti che comunque sono supportati o dalla Federazione o dai gruppi sportivi, sono davvero pochi quelli che ci credono fino in fondo, che mollano questo sport solo dopo essere convinti di non aver più nulla da dare.

Le motivazioni? Non siamo di certo noi a poterle indicare, ma se non ci sarà un’inversione di tendenza, si rischia di perdere il circuito nazionale maggiore.

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