Road to Levi: i 5 slalomisti emergenti da tenere d’occhio

Archiviata Soelden anche quest’anno, con una gara nemmeno iniziata che ci ha lasciato più di qualche malcontento, è già arrivata l’ora di rivolgersi anima e corpo a Levi, tappa che quasi certamente darà il via alla nuova stagione di Coppa del Mondo maschile. Mancano ancora più di due settimane è vero,ma le squadre di slalomisti sono già pronte a volare a Kabdalis, in terra svedese, per poter prendere al meglio confidenza con i pendii e soprattutto le nevi scandinave. Ormai i favoriti non sono neanche più da elencare, e sebbene Levi in molti casi sia una gara un po’ anomala e propensa alle sorprese, tutti sappiamo chi saranno i maggiori indiziati per andare a cogliere il successo di tappa. Ma oggi non vogliamo parlarvi di questi ultimi, ma bensì di coloro i quali potranno mettersi in luce fin dall’avvio sulle nevi lapponi e gettare le basi per il salto di qualità che potrebbe proiettarli ai vertici mondiali della disciplina. Ecco chi, secondo la nostra opinione, potrà infilarsi fin da subito nella top30:

Kristoffer Jakobsen: partiamo dallo svedese classe ’94, sempre molto competitivo sui pendii un po’ più dolci ma quasi mai incisivo fino al traguardo. Sebbene abbia una sciata molto compatta, che non rispecchia i nostri canoni di skiporn, raramente ha concluso le tappe di coppa del mondo a cui a preso parte. A Levi lo scorso anno fu addirittura ai livelli di Ryding nel primo tratto pianeggiante,salvo poi saltare in aria al primo cambio di ritmo sul muro centrale. E’ atteso alla prova di maturità.

Kristoffer Jakobsen a Levi (Ph. Saltenposten)

Federico Liberatore: non è una novità, sono ormai anni che ribadiamo la nostra fiducia nei confronti della nostra squadra di slalomisti, una squadra che con la giusta crescita e la giusta maturità può arrivare ad essere tra le più forti al mondo. E i risultati di Sala, Maurberger, Vinatzer, Bacher, Vaccari e Liberatore nel circuito continentale ne sono la prova. Oggi vogliamo parlarvi di Vibro, non solo perché abbiamo sempre creduto in lui come atleta e perché la sua sciata di nervo a base d’appoggio stretta ci ha sempre fatti impazzire, ma soprattutto perché pensiamo che sia giunto anche il suo momento di entrare tra i grandi. Al Fire and Ice ci ha confidato di essere in ottima forma e pronto per iniziare, e dopo aver intascato l’iscrizione all’ASD Swatt Club per il 2019 è tempo di aprire in due i piani finnici, terreno dove potrà lasciare il segno.

Liberatorecimostra il suo skiporn ai piedi della 3tre

Matej Vidovic: ci ricordiamo ancora quando nel 2010 seminava il panico al Passo Monte Croce insieme al suo “fratello” croato Filip Zubcic, ma mentre quest’ultimo ha deciso di puntare sul gigante, Matej sembrerebbe l’indiziato principale per raccogliere la pesante eredità di Ivo Kostelic tra i pali stretti. Lo scorso anno è stato devastante in Coppa Europa, con due vittorie e il pettorale giallo di leader, ma nella massima serie non è riuscito a mettersi in mostra. E’ chiamato al passo definitivo.

Matej Vidovic alle Olimpiadi (Ph.Getty Images)

Sandro Simonet: è lui il vero skiporner rossocrociato, quello della”base stretta e sopra come vuole”. Un altro slalomista che ci ha mostrato tratti da atleta maturo e molto veloce ma anche errori in grado di compromettere tutto. E ormai si sa, in slalom se non concludi le manche perfette o non sei Marcel Hirscher è quasi impossibile mettere il naso davanti.

Sandro Simonet a Levi 2017(Credit Shutterstock)

 

Timon Haugan: l’anno scorso il 22enne norvegese ci ha davvero lasciati a bocca aperta sulla 3tre, e non solo per la qualifica agguantata con il pettorale 70. Come i sopracitati poi a parte lo sprazzo di Kranjska non è più riuscito a graffiare, probabilmente a causa della poca esperienza nel massimo circuito, ma siamo sicuri che con un numero di pettorale più basso riuscirà di nuovo a dire la sua anche nella massima serie.

Timon Haugan a Kraniska (Alamy Stock Photo)

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