Dressen fa la gara della vita. Kitzbühel ai suoi piedi

Decide tutto lei, il destino in questo tempio non lo decidono i campioni che ogni anno aprono il cancelletto più sacro del pianeta, lo decide la Streif. La gara delle gare anche quest’anno ci ha tenuto lì, incollati da Hannes Reichelt fino alla fine, perché il fascino di questo evento ipnotizza il grande pubblico, quasi incredulo davanti ad uno spettacolo del genere. Una Streif che dopo aver tradito la sua patria, ha deciso che non doveva vincere uno svizzero, meglio un vicino bavarese, un venticinquenne baciato dal sole pronto a prendersi la responsabilità grazie ad un bagaglio tecnico da primo della classe. Una Streif che anche oggi ha negato il paradiso ad Aksel Svindal, come aveva fatto con Bode, mentre si preannunciava una parata nazionale con Reichelt che ormai aveva già prenotato il tavolo in tutti i locali di Kitz.

Ci ha pensato però Beat Feuz a rovinare la festa, sembrava fosse ormai tutto nelle sue mani, soprattutto dopo la vittoria gettata al vento nel finale lo scorso anno, mentre stava volando verso la vittoria. Una prova perfetta, messa in bilico solo da Vincent Kriechmair, uno che in questo periodo fa cose fuori dalla norma. Con il numero 19 però parte Dressen, tra le Kitzbüheler Alpen spunta la luce, la luce del paradiso. Il bavarese non sbaglia nulla, spingendo fino al traguardo dove Felix Neureuther esplode, mettendo in crisi il crociato appena operato. Pubblico impazzito, la sentenza di Kitz, Thomas Dressen si prende la scena. Peter Fill si conferma ai vertici, dimostrando grande decisione ed una prova brillante fino al cambiamento delle condizioni, mentre Paris è sfortunato nel partire dopo lo stop in seguito alla caduta del francese Clarey. Ci pensa così Emanuele Buzzi a tenere viva la compagine azzurra, grazie ad una discesa da brividi che vale l’undicesimo posto. Domani slalom sul Ganslern e poi appuntamento a martedi sera sulla Planai di Schladming per l’ultima gara della stagione. Andiamo al pagellone:

Thomas Dressen: la gara della vita, la gara che vale una vita intera. Il pioniere della base stretta in velocità che vince a 25 anni la gara delle gare, la discesa di Kitzbühel. Lo vedremo ancora al cancelletto? Dopo una vittoria del genere sarà dura trovare nuovi stimoli a partire da domani. Voto:10

Beat Feuz: sembrava fosse tutto finito, che la gara fosse ormai andata in archivio con la doppietta Wengen – Kitzbühel invece è andata diversamente. Una prova spaventosa, con un’intensità da Formula Uno. Caro Beat, ce l’avevi ormai fatta, ma Kitz ha deciso diversamente. Ti aspettiamo come ogni lunedì alle 20.45 per il Processo Swatt Club. Voto: 9

Hannes Reichelt:  credevamo tutti nella sua doppietta dopo l’arrivo di Svindal. Un Reichelt inferocito, devastante suoi tratti di scorrimento e come al solito presente ai piani alti quando si parla di classiche. Voto:8

Emanuele Buzzi: ma cosa ha fatto! Che gara per Lele, che fenomeno! Un risultato pesante, una undicesima piazza che rispecchia il suo reale valore. Micidiale dalla partenza al traguardo, uno sciatore in grado d’adattarsi in ogni situazione e capace di trovare la giusta dimensione in un istante. Con i rischi delle prove, qualsiasi sciatore normale avrebbe pensato a portare a casa la pelle, non lui, che oggi è entrato nel club dei grandi. Dopo l’exploit di Dressen ad inizio stagione, ci aspettavamo anche Lele su questi tempi, visto il suo livello da alcune stagioni molto simile al tedesco. E adesso si vola in Corea, su una pista dove potrà impensierire tutti i cacciatori di metalli pesanti. Voto:9

Marc Gisin: da altre parti avrebbe vinto senza sciare gli ultimi secondi di gara, a Kitz però è tutto diverso, la gara finisce quando sollevi la maschera e vedi Niki Lauda ed Arnold Schwarzenegger. Voto:8

Matthias Mayer: pazzia! Sulla Mausefalle fa qualcosa di diverso da tutti, prima stabilisce il punto K con un salto che gli sarebbe valso il podio nella Tourneè dei 4 Trampolini, poi disegna curve pregiate sulla Steilhang. Un continuo rincorrere i suoi missili, fino alla resa sull’Hausberkannte dove delizia 60.000 persone con la sua classe a pochi centimetri dalle reti. Mothl Rules. Voto:8

Peter Fill: grande gara per Peter, protagonista di una sciata aggressiva e del giusto atteggiamento. La visibilità degli atleti scesi dopo di lui lo mettono in nona piazza, ma in questo momento tecnicamente vale il podio. Voto:7

Vincent Kriechmair: in questo momento nessuno fa le curve di questo austriaco con delle fondamenta al posto dei piedi. La poca scorrevolezza lo condanna a cinque centesimi dal podio. Voto:7

Matteo Marsaglia: il più grande skiporner d’Italia dimostra finalmente la sua classe sulla Steilhang . Voto:6

 

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