Dopo il gigante di ieri sera vinto da Anna Fenninger davanti a Rebensburg e Vikarby andiamo ad analizzare la gara. La pista era la solita del gs maschile, con lunghi tratti di scorrimento,distanze ampie tra un palo e l’altro e la solita neve aggressiva americana.L’Italia schierava al via Federica Brignone, Nadia Fanchini, Manuela Moellg e Marta Bassino. La Brignone stava andando fortissimo prima di uscire,mentre la Fanchini non e’ mai veramente stata in gara.Troppo aggressiva la sua sciata al contrario di Marta Bassino che si e’ improvvisata slittona e la scelta ha pagato. Dopo la prima manche infatti Marta si trovava in ottava posizione. Manuela Moellg non e’ mai stata in gara ma la Birds of Prey non era certo la sua pista ed i tecnici dovevano saperlo. I mondiali si svolgono ogni due anni e le scelte dello schieramento dovrebbero essere ponderate tenendo conto della localita’ e della pista. Proprio questo punto vogliamo analizzare: le prime tre classificate sono tutte delle vincenti supergigantiste: Fenninger campionessa olimpica a Sochi,Rebensburg gia’ vincitrice due anni fa a Cortina e Vikarby prima sempre nella localita’ Ampezzana nel 2009. Nella nostra squadra non c’era neanche un’atleta in grado di primeggiare in questa disciplina. La Fanchini ha disputato qualche bella gara in questa stagione, mentre la Brignone ne ha fatti veramente pochi e ci chiediamo per quale motivo i tecnici la stiano indirizzando verso lo slalom al contrario di Viktoria Rebensburg che da due anni si cimenta anche in discesa. Il superg e’ indispensabile per primeggiare nei giganti con pendii dolci, la Bassino infatti e’ un’ottima sciatrice sia in superg che discesa libera. In casa Italia avevamo una Curtoni ed una Marsaglia che avrebbero ben figurato su questa pista, essendo entrambe velociste. Altra figuraccia dopo il Team Event tolta Marta Bassino a cui non potevamo chiedere di piu’.