Vincenzo Albanese: l’uomo delle fughe che ama il Nord

La stagione degli Under 23 sta per volgere a termine, domenica con il Piccolo Giro di Lombardia un’ altra annata verrà scritta nei libri di storia. Tra i giovani protagonisti, indubbiamente Vincenzo Albanese rappresenta il corridore più forte e costante nell’arco della stagione, il classe 1996 della Hopplà Petroli Firenze ha stupito tutti, vincendo corse importantissime grazie a fughe le quali ci hanno fatto ritornare in mente le imprese del “diablo” Claudio Chiappucci. Tutto ciò non è passato inosservato ai piani alti, con la Bardiani CSF pronta a cercarlo e a metterlo sotto contratto per il prossimo anno già a metà stagione. Abbiamo intervistato Vincenzo nel pomeriggio, fresco della vittoria colta ieri alla Routa d’Oro, anche questa grazie al suo marchio di fabbrica: una fuga partita dopo dieci Km.

Ciao Vincenzo, sei stato protagonista di una grande annata, ma prima di parlare di questi risultati raccontaci dove sei cresciuto? “ Sono nato a Salerno, ma ciclisticamente sono cresciuto in Toscana dove vivo attualmente a San Donato. Lo scorso anno ero alla Mastromarco, poi sono passato alla Hopplà Petroli Firenze con Omar Piscina”.

Hai colto vittorie importanti, dal GP Liberazione, al Tour de l’Avenir grazie a fughe d’altri tempi. Ma come riesci a mettere a segno azioni così importanti?
“ É una mia caratteristica, è il mio modo di correre. Andare in fuga mi diverte, so di potermi permettere settanta, anche novanta Km in fuga andando forte senza tuttavia dare il massimo, per poi chiedere tutto al  fisico negli ultimi venti Km. Al Tour de l’Avenir sono partito al primo Km con altri venti corridori, vincendo una volata a cinque nel finale. Al Gp Liberazione invece stavo benissimo, sono scattato in un rilancio da fermo facendomi 50Km in fuga. In volata mi difendo bene, volate però con al massimo trenta corridori”.

Per questo genere di azioni sarai molto scrupoloso negli allenamenti con i Watt.
“ No, non li guardo i Watt, non uso nemmeno il potenziometro, inizierò ad usarlo dal prossimo anno. Quest’anno mi sono allenato come gli anni scorsi, spesso con Daniele Bennati da cui prendo sempre esempio; sicuramente ci ho messo molto più impegno del solito”.

Anche all’Europeo di Plumelec sei stato protagonista con un’azione nel finale. Che cosa non ha funzionato in quell’occasione?
“ In Francia ci ho provato, sono partito anche lì a 40 Km dal traguardo assieme ad altri tre corridori. Mi sentivo bene, è mancato però un altro uomo del mio livello ad alimentare l’azione e così ci hanno ripresi”.

Motivo in più per fare bene al Mondiale in Qatar.
“ Non è un Mondiale molto adatto alle mie caratteristiche, però è simile al Gp Liberazione con tante curve secche dove bisognerà rilanciare la bici. Cercherò di fare male, proverò una fuga da lontano. Prima però c’è il Piccolo Giro di Lombardia domenica. Non è adatto alle mie caratteristiche, spero nella pioggia e in una fuga da lontano ”.

Chi sono i tuoi rivali che ammiri?

” Non è un corridore simile a me, ma amo il modo in cui corre Simone Consonni. É molto intelligente tatticamente sfruttando sempre determinati momenti della corsa”. 

Dal prossimo anno sarai un corridore professionista alla Bardiani CSF, che cosa ti aspetti?
“ Spero di essere un corridore da nord, peso 70 Kg e mi difendo sugli strappi e sulle salite corte. Mi piace molto l’Amstel Gold Race e voglio fare bene. Mi sono sempre piaciute le corse al Nord, il mio idolo infatti è Pippo Pozzato per le sue vittorie e per come si atteggia nella vita”.

@bauerdatardaga

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