Carnia Classic 2017: è Matteo Monai il Re dello Zoncolan

Carnia Classic

È stata la sagra dei watt domenica a Tolmezzo, sulle strade carniche del Friuli. Seicento circa i partecipanti alla Granfondo Carnia Classic, dove il mostro del Monte Zoncolan è stato il vero protagonista indiscusso. La salita più dura d’ Europa ha infatti fatto paura a molti, e per questo forse è stata una delle poche occasioni dove la concorrenza è stata più spietata nel percorso medio, rispetto che nella Granfondo. 

Alla partenza protagonista la delegazione giapponese, munita di bastoni per selfie e classici mezzi fotografici nipponici, con Giorgio di Centa e Alessandro Vanotti ad alzare il wattaggio dei partenti.

Durissima la prima salita della corsa, un’ ascesa totale lunga più di 26km da Ampezzo Casera Razzo. Media del 5% dovuta a diversi tratti pianeggianti che interrompevano spesso la salita pura. Un paio di gallerie in ciotolato, dove per qualche istante ci è sembrato di tornare a Roubaix, sul Carrefour de l’Arbre. Gli ultimi 2km fanno paura, media del 12% con massime che superano anche il 15 prima di scollinare a Sella di Razzo.

Ad inizio salita è lo Swatt Club a rompere gli indugi riponendo la fiducia della tattica di giornata nell’ esperienza di una volpe come Paolo Boldrini. Diversi anni di esperienza alle spalle nelle granfondo per l’allenatore della categoria giovani dello Sci Club Cortina, Boldrake. Ricognizione impeccabile durante la sgambata del sabato, dove si è deciso il punto esatto in cui sferrare l’ attacco. Domenica in corsa è bastato uno sguardo, dopo i primi 15km passati davanti a controllare l’andatura del gruppo.

I primi cinque kilometri di salita è pura follia per gli uomini dello Swatt Club che insieme a Boldro rompono gli indugi transitando con un paio di minuti di vantaggio rispetto al gruppo nell’abitato di Ampezzo. Ma c’è anche Cristian Dangler, il tedesco che arriverà poi terzo nella granfondo, a crederci insieme al terzetto di testa. Lavoro molto dispendioso per Franz De Candido, usato dalla coppia Boldrini-Bonapace come Froome sta facendo con Moscon in questa Vuelta, non toglie mai il 50 davanti e per 20 minuti ara l’asfalto carnico cavandolo dal manto stradale e guadagnando minuti preziosi.

De Candido, Bonapace e Boldrini animano la corsa

De Candido, Bonapace e Boldrini animano la corsa

Quando si sposta insieme a Boldrini, è finito, hanno dato tutto. Dangler e Bonapace continuano in testa alla corsa in solitaria ancora 10km, ma dietro nel gruppo inizia il finimondo. Mazzucco Bianchin decidono di fare il medio, alzando sensibilmente l’andatura e si portano in testa alla gara. Scollineranno con una trentina di secondi di vantaggio rispetto al gruppo di testa, molto ristretto per essere solo alla prima asperità, formato da una quindicina di unità. Sul Gpm lo Swatt Corner può accompagnare solo, con i nostri inviati a fare la solita bolgia, cosa che ha spinto numerosi corridori ad accelerazioni da 500 Watt per onorare al meglio la curva. Nicola Tonet ed i dragoni alati iniziano ad urlare quando ancora i fuggitivi ed il gruppo erano 4 tornanti sotto. “Mazzucco fa paura. Bonapace è nel gruppo dei migliori” il vocale di Tonet sclerando nella chat di Solowattaggio.

Chiminello sbaraglia la concorrenza in discesa guidando la bicicletta come un pazzo scatenato e riportandosi così sulla coppia di testa. Sarà lui a vincere il percorso medio, davanti a Bianchin secondo e a Mazzucco terzo, che vincerà per distacco la gara del Bikeporn.

Matteo Monai scala lo Zonco in 50 minuti, distruggendo il potenziometro all’interno delle sue pedivelle dai watt emanati, e taglia il traguardo di Tolmezzo in 4 ore e 19 minuti. Secondo è lo sloveno Robert Kralj, nonostante le curve esagonali disegnate nella discesa di Casera Razzo. Terzo il tedesco Dangler, che dopo aver chiesto cambi in continuazione mentre era in fuga con il nostro capitano Bonapace ha imparato vangelo, rosario e bibbia con tutti in santi chiamati in causa in lingua italiana.

Nel dopo gara al gazebo Swatt ecco le dichiarazioni dei big, con un amareggiato Andrea Mazzucco, incredibilmente terzo nel medio dopo aver deciso di non fare la granfondo ai piedi dello Zoncolan quando era in testa. ” Hai mollato di testa, nella gambe avevi la vittoria” ha esclamato la sua ragazza, per tutto il giorno ad aspettarlo in Cima allo Zoncolan, mentre Andrea decideva in extremis di vincere il medio “oggi potevi vincere!” . Anche Alessandro Vanotti è nostro ospite, ci parla della Vuelta, di Nibali, di Aru e dei suoi progetti futuri. Una domenica all’ insegna dei Watt e della passione, quella che non muore mai, perché sul tetto d’ Europa ci arrivano solo gli eroi.

Francesco De Candido e Timothy Bonapace

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