Kreuziger e Cecchini sul tetto dell’ Ötztaler Radmarathon. Sölden scalda i motori per l’ Opening.

cecchini oetztaler

È stato un weekend di pura follia a Sölden, quello appena trascorso dell’ Ötztaler Radmarathon, ma se pensiamo a cosa succederà in quello dell’ Opening a fine ottobre non sarà stato nulla a confronto. È iniziato tutto venerdì, con la corsa dei professionisti, la prima edizione della PRO Ötztaler 5.500. Cinquemilacinquecento infatti metri di dislivello, si avete capito bene. La partenza fissata nella località tirolese del Ghiacciaio del Rettenbach, per affrontare quattro passi che fanno venire il latte alle ginocchia solo a nominarli, non i quattro cavalcavia del Sella Ronda. Subito l’ascesa verso Küthai passando poi per la capitale dei grandi imprenditori teutonici di tutta Europa, Innsbruck, per poi entrare nel mediterraneo puro con il Brennero verso Vipiteno. E poi la morte certa per raggiungere prima San Leonardo in Val Passiria attraverso il Passo Giovo e per rientrare poi di nuovo in Ötztal dopo aver fatto i conti con le altitudini del Passo Rombo dove solo le aquile possono osare.

Il dislivello disumano fa infatti una grande selezione anche tra i professionisti che rimangono in una 30ina all’ attacco dell’ ultima salita. È Roman Kreuziger dell’ Orica Scott a tagliare il traguardo con le braccia al cielo, dopo una discesa sul Rombo praticamente impeccabile. I freni a disco montati sulla sua Scott Foil stridono ad ogni tornante chiedendo perdono e raggiungendo temperature impossibili; nemmeno con uno scooter qualcuno sarebbe riuscito a stargli a ruota. Il primo dei battuti è Simon Spilak del Team Katusha Alpecin che accusa solamente 30 secondi di ritardo. Bellissimo risultato il terzo posto del nostro amico italiano della Bardiani, Giulio Ciccone, già vincitore di una tappa al suo primo Giro d’Italia lo scorso anno. Giulio sta dimostrando di avere la gamba da grandi giri per il futuro.

Domenica invece si è disputata la Granfondo per gli amatori. Numero chiuso fissato a 5.000 partecipanti per l’ Ötztaler Radmarathon 2017, un’ impresa da fare almeno una volta nella vita, paragonabile solo forse alla Maratona di New York o ad un Iron Man. Lo slogan di questa granfondo è molto semplice e diretto nella sua frase “ich habe einen Traum” – “ho un sogno”. La zona di arrivo è allestita forse anche meglio della tappa regina del Tour de France, e passare il tappettino del traguardo sotto al gonfiabile del main sponsor Redbull è un gesto che vale probabilmente più di una vita intera.

Un’ altra volta gli italiani dimostrano essere i granfondisti più forti al mondo, con una doppietta che resterà nella storia. Stefano Cecchini vince davanti ad Enrico Zen in 6h54min34sec staccandolo di soli 19 secondi. Un tempo pazzesco, solamente mezzora in più di Kreuziger che venerdì infatti ha fatto segnare il record assoluto di questa manifestazione in 6 ore e 25 minuti. Terzo il tedesco Petzold Robert a più di 3 minuti di ritardo.

Presente alla sua prima apparizione in questa granfondo anche il forte rietino Giorgio Anselmicchio che va come una moto chiudendo nei TOP100 con 7 ore e 45 minuti la sua prima Ötztaler. La dichiarazione rilasciataci a caldo per sms appena finita la corsa è stata la seguente: “nell’ ultima galleria del Rombo mi è apparso Ötzi il Similaun che mi ha dato il cinque”. Non sappiamo se la causa di questa allucinazione sia stata l’altitudine del Timmelsjoch o le Weizen del dopo gara.

A due mesi esatti dall’ Opening della Coppa del Mondo di Sci Alpino il nostro Prèz Carlo Berry ha assistito a questo weekend ai limiti fisiologici umani. Durante la sua coffee ride della domenica mattina ha messo l’ ipoteca firmando l’ accordo con il padrone del locale che prenderemo, come hanno fatto i francesi con la Bastiglia, nelle due notti del 27 e 28 ottobre prossimo. Combatteremo fino alle prime luci dell’alba difendendo a spada tratta il posto al bancone del Fire&Ice.

L’ unica nota negativa sarà l’ assenza dovuta all’ infortunio del beniamino di casa, l’ idolo delle folle tirolesi, Marcel Hirscher. Siamo sicuri però che lo spettacolo non mancherà di certo, perchè ci penserà Lara Gut con le sue svizzerate, che ridicolerizzeranno il mondo intero della profondità, a regalarci emozioni.

Il countdown verso l’ Opening è quindi ufficialmente iniziato, per una due giorni a 500 watt medi al bancone del Fire&Ice, i watt che contano veramente. Saranno 48h di follia pura sotto la Swatt Kurve. Adesso riposatevi followers, perchè al cospetto di un tale evento in Italia non avrà più senso nemmeno uscire a cena per i prossimi due mesi.

Ci vediamo tra due mesi in Ötztal.

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