La classica di Obereggen parla croato, Liberatore tiene alto l’onore italiano

Ormai è  diventato un appuntamento fisso, la gara di Obereggen è una delle gare più significative, se non la più significativa di tutto il circuito continentale. Sebbene meno gremita di campioni assoluti della disciplina come negli scorsi anni, i quali hanno preferito continuare gli allenamenti in vista di Campiglio piuttosto di effettuare il consueto “warm up” nel comprensorio del Latemar, la gara a cui abbiamo assistito oggi è stata comunque spettacolare, con passaggi da parte delle “seconde linee” della coppa del mondo davvero degni di nota, a sottolineare come il livello generale tra i pali stretti negli ultimi tempi sia diventato stratosferico.

Su un manto non ghiacciato ma compatto, che si è segnato vistosamente con il passare degli atleti e che ha messo in difficoltà chi è partito con i numeri alti, ha trionfato il croato Matej Vidovic, grazie ad una continuità d’azione degna del suo maestro Kostelic, e che ha messo in difficoltà tutti i suoi avversari, seguito a ruota dal veterano Marc Digruber, sempre un esempio di stile e dal francesino Clement Noel, che conferma le ottime cose messe in pista sulla Face de Bellevarde e si candida per un’altra qualifica sulla 3tre.

Arriviamo al capitolo Italia. Federico Liberatore dopo una prima manche un po’ troppo rigida, la seconda sfrutta in pieno il numero 1 mostrando una sciata che vale i primi della classe, con una prova che gli ha permesso di recuperare fino all’ottava piazza. Lo vedremo sul canalone Miramonti? Speriamo. Buone poi le prove dei senatori Tonetti e Deville, rispettivamente 12esimo e 13esimo con pettorali già proibitivi, mentre i due alfieri del primo gruppo Sala e Bacher si sono espressi sui loro livelli solo a tratti. La delusione più grande invece arriva da Giuliano Razzoli, che sebbene parzialmente debilitato dal numero 54, ha mostrato purtroppo evidenti lacune tecniche e una forma fisica che dopo i recenti problemi non può essere delle migliori. Comunque noi ci crediamo, crediamo nella risalita del razzo nazionale, e vogliamo rivederlo davanti come nel gennaio 2016.

Ci vediamo sabato sera con il parallelo di San Vigilio.

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