La prima dello Skiporn. Il pagellone della battaglia al Fire&Ice

Skiporn

È stato un pò come la prima volta, tra dubbi, paure e alla fine tanto entusiasmo. È stata la volta dello Skiporn al debutto in una delle vetrine più importanti della Coppa del Mondo: l’ opening dell’ Ötztal. Sölden, ma soprattutto il Tirolo, ci hanno regalato la passione, l’ amore vero verso questo sport che aihmè nel nostro Paese sta morendo giorno dopo giorno e la certezza di aver creato qualcosa di grande. Lo Skiporn, una religione nata in un templio chiamato Fire&Ice, la scintilla in grado di far esplodere quel fuoco tenuto dentro di noi per tanto, troppo tempo, arginato dalla politica ma soprattutto da persone sbagliate al posto sbagliato. Nella due giorni tirolese però, lo Swatt Club ha rotto gli argini, creando un qualcosa che fino a poco tempo fa era pura utopia, totale oscurità. Grazie ad una creatività rimasta per troppi anni nell’ armadio di casa, in due soli giorni sono state gettate le fondamenta per costruire qualcosa di grande. Per la prima volta è uscita la vera identità del popolo italiano, il quale si è dimostrato unito sotto la Swatt Kurve, lasciando da parte per una volta i classici comportamenti da teste calde e i vecchi campanilismi di paese, festeggiando fino all’alba sotto le note di Andreas Gabalier. Lo hanno fatto però, come sempre del resto, solamente coloro che amano veramente questo sport, anche dopo averlo ormai abbandonato da anni, anche se quest’ ultimo forse nella loro vita gli abbia regalato più dolori che gioie. Ma lo hanno fatto ugualmente. Per guardare avanti, per ripartire da zero cancellando il passato, per riscrivere in cielo un nuovo destino. Al prossimo matrimonio, cresima o battesimo quindi, non ci sarà più imbarazzo, e alla domanda “che cosa fai nella vita?”, ci sarà una sola risposta… faccio skiporn”.

Lo avevamo anticipato da tempo che la vera gara avrebbe avuto luogo dentro questo fortino, e alla fine così è stato. È stata la battaglia tra Austria e Italia, è stata la “Battaglia del Vetro”. Ne è uscita una riunione in cui alla fine sono tornati a casa tutti contenti, una piazza capace di unire terroni e triestini, veneti e valdostani, carnici e bergamaschi, milanesi e veneziani. Anche in questo caso del resto, non è mancata di certo l’ altra faccia della medaglia, il segreto, l’ innominabile. La presenza di quelle persone che non hanno voluto mancare, nonostante l’ assoluto divieto. C’ erano anche loro, e magari tra dieci anni apriremo gli archivi per omaggiarli; ma adesso è ora di Skiporn, e quindi andiamo al pagellone:

Kevin Prudenz Giuliani: al comando di uno Stivale così unito come veramente poche volte dall’ Unità d’ Italia del 1861 ad oggi è capitato, c’era lui: Il Capitano ormai da anni della Spedizione Tirolese. Il Comandante con il cappello da marinaio in testa, ed il sigaro cubano nel taschino della camicia. Il Senatore del posto al bancone. Innalza la bandiera tricolore il più in alto possibile sopra la Curva di Solowattaggio, mentre sotto le note di Seven Nation Army by The White Stripes duecento italiani urlano a ritmo “siamo i Campioni del Mondo” ancora una volta, undici anni dopo la notte di Berlino. MAGIA PURA. Voto 100

ASIVA: quest’ anno veramente, non ce ne è stato per nessuno. Decise fin dall’ inizio, già dai primi direct inviati alla pagina instagram di Solowattaggio, dei quali non possiamo però svelare i contenuti. Due giorni a ritmi elevatissimi, con un’ intensità imparagonabile a chiunque altro. Chapeau. Voto 10

Nicola Tonet: l’ ingresso del dragone alato al Fire&Ice è stato paragonabile solamente a quello fatto da Matteo Salvini durante la serata della Night Race 2015 al Piano54. L’ intero locale si inchina davanti alla sua occhialata Oakley Porn. Salamandra scamosciata. Voto 9

Team Südtirol: ospitano per la nottata nel loro chalet tirolese il vicepresidente di Solowattaggio, dopo una leggera defaiance che non gli ha concesso di ricordarsi il nome di Casa Swatt. Al mattino seguente sono i primi a preoccuparsi di recuperare un altro membro del Team di Solowattaggio, il responsabile marketing. Il quale ha dovuto soffermarsi al Fire&Ice un attimo più a lungo per stipulare le clausole finali del contratto in vista dell’ Opening 2018. Sono loro i veri pionieri dello Schiporn. Immensi. Voto 9

Thomas Rossi: la bandiera, il carisma, il pianto…ma non dagli occhi. Il rimpiazzo di Van Poppel. Colui che ci ha portati nel Paradiso del vetro: Murano. “Të ma, hai visto la Bubu?” Voto 9

Fratelli Vanz: entrano al Fire & Ice per un saluto ma dopo pochi secondi le sentenza è unanime: ” ndemo fora che le troppa gente”. Voto:9

Alberto Grimaldi: tra molte persone salite in Tirolo solamente per essere citate nel pagellone, c’è chi come questo ragazzo che al Fire & Ice ci ha messo il piede solamente per ritirare la divisa. Una stretta di mano, la t-shirt Skiporn nel cuore e subito a nanna. Voto:8

Lorenzo Satriani e Pietro Toffolutti: presenti fin dal primo pomeriggio a Casa Swatt, tra tinderate, compatibilità e revival di Jerry Calà hanno portato panache in Otztal come non si vedeva da anni. Voto 8

Famiglia Gatta: sono persone come loro ad incendiare il Fire&Ice. La passione non ha età. Voto 8

Walter Girardi: entra al Fire&Ice come Marco Aurelio. Un saluto a tutti, un grazie e poi in branda sotto gli ordini di San Jaques. Sono gli Italiani come lui, ed Heinz Peter Platter che mancano alla nostra federazione. Voto 8

Silvano Varettoni e Giangiacomo Secchi: c’erano anche loro, i due commentatori di Eurosport non hanno voluto mancare. Il primo, al grande esordio, quasi a ricevere una legittimazione, un’investitura che nemmeno un contratto può veramente darti dal popolo che lo seguirà tutto l’inverno. Il secondo invece, già un senatore che le ha viste tutte. Buon Skiporn, emozionateci! Voto:8

Linda Meixner e Bella Berthold: c’erano anche loro, la Blogger di Montafon e la sorella di Friedi, come ogni anno al venerdi, precise come il bioritmo. Voto:7

Sportoberschule Mals: Pirini, Nairz, Kritzinger, Pixner, Tumler, Gross. Tutti sul cubo. Questa scuola ha una marcia in più, questa scuola ha sette vite. Voto 7

Val Gardena: Rainer Senoner a letto presto? Ci pensano i suoi eredi capitanati da Matteo Murer a mandare avanti la baracca mettendo l’ ipoteca sull’ eredità. Voto 6

Comitato Trentino: Matteo Scalet e Francesca Fanti salvano in corner, con due prestazioni sopra le righe, un comitato che ormai da anni non esiste più. Ci sarebbe bisogno ancora di persone come loro. Voto 6

Comitato FVG: Martinuzzi e Berra presenti per salvare dalle ceneri un comitato non al passo con i tempi. C’è bisogno di freschezza in questa realtà ma questi due ragazzi sembrano avere le idee chiare. Voto 4

Comitato Appennino Emiliano: lo scorso anno dominarono. Quest’anno totalmente assenti. Che il Biolca abbia perso il pelo? Voto 3

Andrea Martinelli: uno che in passato dominava la Bamby di Badia con una sciata all’avanguardia. Buona prestazione per l’allenatore delle svedesi. Voto: 7

Ludo e Dubo: ottima la prima dei due lecchesi che riescono a presentarsi in Tirolo in tempo per l’inizio delle danze. Alle 8 del mattino, dopo la nostra comunicazione dell’annullamento della gara, l’ex gigantista Lucca ci risponde: “Ma hanno fatto la prima manche?”. Voto: 8

Fisi: sponsorizzano la fiera di Modena durante l’ opening tirolese, costringendo molte persone a partecipare a ridicoli aggiornamenti e riunioni. Un po’ come cambiare canale durante la finale di Champions League. Come al solito, voto 2

Francesco De Candido Timothy Bonapace

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *