Le 5 scuse più usate dagli sciatori

Lo sci alpino, si sa, è uno sport con una marea di variabili in gioco, variabili che in massimo un minuto e mezzo di prestazione si possono manifestare sotto ogni aspetto e che non possono permettere la prestazione perfetta neanche agli atleti ai vertici mondiali. Ed è proprio per quest’ultimo motivo che ogni sciatore conclusa una manche, a meno che non vinca con distacco, ha sempre qualcosa da recriminarsi e la maggior parte delle volte da recriminare ad una o più delle variabili presenti. Nonostante ciò, al parterre di ogni gara ogni sconfitto ha sempre un qualcosa che non gli ha permesso di vincere, una scusa che inevitabilmente non gli ha permesso di esprimersi al meglio. Se ne possono davvero sentire di tutti i colori, ecco quelle che secondo noi sono le più degne di nota:

Ho toccato con la scarpa: è sicuramente lei la scusa regina, quella che si sente di più dopo che si è tagliato il traguardo. Può capitare di fare un interno ogni tanto, più o meno vistoso che sia, ma a volte pare che certi atleti senza questo inconvenevole avrebbero potuto vincere con 10 secondi di vantaggio.

Mi sono fermato: altro “must” che di certo non può di certo mancare finita una manche. Quante volte per un banale ritardo di linea che può costare al massimo qualche decimo si dice di essersi fermati?

Ho sbagliato sciolina: capita principalmente nelle gare di velocità e nelle autostrade dove sono soliti svolgersi certi giganti. Soprattutto per chi ha la sfortuna di doversi fare gli sci da solo e si affida alle previsioni de “il meteo” per quale sciolina utilizzare questa scusa può essere valida, ma non sempre determina il confine tra vittoria e sconfitta.

Non me l’avevano detto…: molte, troppe volte gli atleti dello sci alpino si affidano al 100% a quello che viene detto loro per radio prima di mettere fuori i bastoni del cancelletto, ma non sempre gli allenatori sono in grado di fornire tutte le informazioni riguardanti il tracciato e le condizioni della pista, e ovviamente c’è sempre qualche buca di troppo in cui l’atleta incappa e che non gli era stata riferita.

Ho sbagliato io, mi andrà meglio la prossima volta: ecco, questa è la scusa che meno viene usata e che sicuramente rispecchia la realtà la maggior parte delle volte. Un po’ di umiltà ogni tanto di sicuro non può guastare, quindi testa bassa e lavorare per non commettere più gli stessi errori.

@mich_garbin

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *