Red Hook Criterium, fra apparenze e wattaggi mostruosi

La Red Hook Criterium ormai è certezza di spettaccolo grazie al suo format e ad un ambiente intrigante. Bike porn all’ennesima potenza, body attillati con design all’ultimo grido, corridori da tutto il mondo pronti per far esplodere i loro potenziometri e tanta adrenalina. Un mondo fatto di apparenze fuori dalla corsa, dove ogni squadra prova ad imporre il proprio stile, ma anche fatto da tanta classe ciclistica e tanti grandissimi corridori. Sabato sera dopo il Giro di Lombardia, al pari di molte altre persone non abbiamo resistito al fascino di questa competizione e a Milano c’eravamo anche noi.

Abbiamo visto gente come Roberto Pagliaccia del team Cykeln, un uomo da 1.500 watt in volata, che ci ha impressionati per la sua prorompenza e per la sua passione: spaccare in due l’asfalto. Dopo il suo riscaldamento sui rulli, il Comune di Milano ha deciso di iniziare i lavori per riasfaltare quella zona in Bovisa. “Che goduria vedervi qui a tifarmi, cercherò di spaccare in due il gruppo grazie al vostro tifo”, così ha esordito Pagliaccia non appena ci ha visti arrivare nella team area.

Le star del team Allez-Specialized, Aldo Ino Ilesic e Colin Strickland, sono arrivate a Milano con delle bici in edizione limitata e hanno sprigionato tutta la loro esperienza da corridori Pro maturata nelle criterium americane; due maestri di queste corse brevi e intense. E poi Ignazio Moser, figlio della rockstar degli anni ’70 Francesco, uno con un fisico da culturista e con il fare da attore; la sua gara stava andando alla grande, ma poi la stanchezza ha preso il sopravvento. Nonostante la fatica ha comunque preso parte al party serale ma il trentino ci ha esaltato nel giro di prova dove sotto le nostre urla ha alzato il pugno al cielo con un vero sclero. “Il prossimo anno vi prometto che mi allenerò a dovere per le Red Hook”  le parole di Ignazio mentre si stava togliendo il body Bahumer con grande fatica per il suo fisico da colosso. Tra le donne da sottolineare il secondo posto di Ilaria Sanguineti alla prima Red Hook della sua carriera con lo Snapbak Swatt in testa sia nel pre gara davanti allo stand Rocket Espresso e nel after assieme al suo meccanico di fiducia Maurizio Da Rin Zanco. La capitana del Team Be Pink ha chiuso alle spalle della esperta Rachele Barbieri

La gara maschile è stata vinta dal tedesco Stefan Schafer, ex pistard che ha partecipato ai Campionati mondiali nel 2012, mentre Emanuele Poli ha conquistato il secondo posto dopo una rimonta pazzesca di quasi ottanta posizioni. Terzo Aldo Ino Ilesic, mentre quarto una vecchia conoscenza del mondo  professionistico, Filippo Fortin, ex Bardiani. Una gara di altissimo livello.

Nel pomeriggio lo statunitense Jeremy Santucci ha demoralizzato tutto il mondo del web demolendo in due pezzi il suo telaio firmato Dosnoventa, facendo impallidire anche un certo Marcel Kittel. Uno dei #biketoss più belli di sempre. Tutto parte di questo spettacolo.

I tifosi di Aldo Ino Ilesic

I tifosi di Aldo Ino Ilesic

Tutta questa gente le Gran Fondo non le fa, perché loro vogliono fare sparate a più di 1.000 watt ad ogni ripartenza, vogliono entrare in curva a 50 all’ora sfiorando il manto stradale con i loro scarpini appena lucidati, vogliono darsi spallate e rischiare l’osso del collo ad ogni metro, sentire il tifo della gente ad ogni giro, l’adrenalina in corpo che non ne vuole sapere di andarsene. Tutta gente da Swatt Club.

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