IL REDBULL RING RI-METTE LE ALI, MA DOVI VOLA PIU’ VELOCE. IL PAGELLONE DI SPIELBERG.

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Gara caratterizzata da molti sorpassi e un ritmo altissimo: distrutti, infatti, i record dello scorso anno. Bene le Ducati e la Honda, attardate le Yamaha a causa di errori dei piloti. Ma andiamo al pagellone:
DOVIZIOSO 10: gara caparbia dell’ “Italiano sull’ Italiana”. La Ducati era favorita, ok. Ma è sempre difficile fare i conti con Marquez, specialmente se in sella a questa Honda versatile e in sostanziale ripresa. Una grande vittoria, insomma. Potremmo parlarne per mesi e mesi, ma noi parleremo per anni della gioia di Davide Tardozzi (Team Manager Ducati ed ex pilota SBK)  che spezza la tensione nel box rosso.
MARQUEZ 8.5: prima fase di gara da attendista, poi si trasforma nel vero “cabroncito”, e diventa partner della sua moto, che balla, balla, balla. Ma lui riesce, non solo a continuare la gara, ma anche a dare battaglia a Dovizioso. All’ ultima curva pianta una “segata” degna dell’ approvazione di Justin Murisier, un gesto rivedibile ma molto spettacolare.
PEDROSA 8: si fa largo nel gruppone dopo essere partito dalla terza fila e continua la sua gara in progressione. Ci ha fatto quasi credere di poter lottare per la vittoria, ma oggi era davvero impossibile tirare la staccata a quei due scellerati. La regia di Ezpeleta lo esonera dalle riprese (per l’ennesima volta), per la gioia degli sponsor Honda.
LORENZO 7.5: campane a festa anche dall’altra parte del box Ducati, dove i giri da leader aumentano e comincia a vedersi  più solidità nella performance del maiorchino.
VINALES 6: gara sempre in rincorsa per Maverick che si fa infilare anche da Zarco. Il passo non era male, ma come il suo compagno di team, commette qualche errore di troppo.
ROSSI 5.5: tiene il ritmo forsennato fino a metà gara, ma quel lungo lo condanna a concludere in 7° posizione e perdere punti nel mondiale. Rimandato a settembre, perché adesso iniziano i veri esami per ritornare in vetta.
PETRUCCI 5: dopo una buona qualifica vanifica tutto con una “penna” imperiosa in partenza. Quando gli altri erano già alla prima curva, lui era ancora alle prese con le ali della sua Ducati.
DUCATI 9: il look della nuova carena è un pugno in un occhio. È comunque un capolavoro di ingegneria degli uomini di Dall’Igna. Tempi alla mano, se migliora il rendimento della moto, è giusto oltrepassare i canoni di estetica.
C. e S. Cordone

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