SANTA CATERINA: PER INAUGURARE “AL MEGLIO” LE PRIME FIS ISTITUZIONALI DELL’ANNO

Si sono concluse oggi le quattro giornate di velocità a Santa Caterina (sì, non si considera lo slalom della supercombinata, ovviamente, quello non si considera mai).
Già partite male, con l’impossibilità di fare due prove il primo giorno, in quanto si temeva molto il vento nella seconda giornata; molte ragazze hanno fatto la gara senza nemmeno sapere quali sci usare (in alcuni casi anche affidandosi al caso) e come affrontare la pista.
La neve era dura, si può dire fosse di marmo, nemmeno un segno e gran velocità, soprattutto in gara, e questo ha messo in difficoltà molte. Nonostante l’ombra fosse calata su tutta la pista però, nella gara abbiamo avuto una splendida sorpresa nella valdostana Alessia Timon, con la quale ci complimentiamo, che è andata a conquistare il 18esimo posto assoluto partendo col 90 e il quarto posto della classifica “fis giovani”, dietro aZenere Asja, terza classificata, Speranzoni Michela, seconda, e una splendida Nobis Martina, che “in casa” ha fatto il colpaccio.
Prima assoluta Marta Bassino, che come al solito pennella le curve in modo eccezionale.
Il secondo giorno si è disputata un’altra discesa, che però partiva quattro lunghe più in basso, dove solitamente viene posizionata la partenza del super, a causa del famoso vento (che non aveva ancora dato il meglio di sé). Una discesa “sprint” l’hanno chiamata, dove o dai tutto o soccombi. La vittoria è andata a Nicole Delago, fortissima nei tratti di scorrimento.
La sera però ha cominciato a piovere, la mattina così si sono ritrovati tutti a pattinare per le strade di SantaCaterina, dove si sono sentite riecheggiare colorite espressioni associate a cadute spettacolari.
Il giorno della supercombinata ci si aspettava un nuovo marmo, ma la pioggia aveva mangiato circa cinque centimetri di neve nella parte alta, così sono state fatte partire squadre di allenatori e atlete a lisciare e in certi momenti si temeva uscissero le anche a qualcuno. Dopo la “Gimondi”, la famosa curva dove solitamente vengono piazzate le lunghe “dove bisogna avere coraggio di aspettare e andare profonde”, cominciavano a segnarsi le porte già in ricognizione. Le ragazze al bar iniziavano a farsi salire l’ansia, tanto che chi partiva con un numero alto tentava di autoconvincersi di avere uno dei primi numeri. La temperatura primaverile e la tracciatura non rendevano di certo più facile mantenere la pista intatta; c’erano angoli spettacolari e passaggi molto tecnici che hanno messo fuori combattimento il 60% delle atlete, mentre quelle che sono arrivate dopo il 40 hanno ringraziato di avere ancora le ginocchia e i denti al loro posto. La vittoria del super è andata alla brava poliziotta altoatesina Anna Hofer, che in questo periodo sembra essere molto in forma, attenderemo i suoi risultati in Coppa Europa!
Le gambe delle atlete sono state messe a dura prova dopo tre discese in questo super molto impegnativo tracciato da Elio, tanto che a metà molte avevano il desiderio di mettere la freccia e parcheggiare. Nonostante ciò, la gara è stata conclusa in fretta e furia, con la “splendida” manche di slalom, dove non si è ancora capito se era meglio partire tra le prime o tra le ultime, e vedendo il piano finale qualcuno ha deciso di tenere anche il sottotuta, ma insomma, era uno slalom, e soprattutto uno slalom dopo un super, bastava finirlo e andare a dormire.
Supercombinata valida per il Grand Prix, con la vittoria di Sabine Krautgasser, la bravissima slalomista, che ha scavalcato nella seconda manche Nobis e Polentarutti, da segnalare Petra Smaldore che partendo trentunesima è andata ad accaparrarsi il terzo posto con un’ottima manche di slalom.
La francese Miradoli vince la gara rifilando 1.24 alla seconda, che è stata Cillara Rossi Valentina, bravissima a recuperare nello slalom.
La trasferta si è conclusa oggi con un altro super gigante, simile a quello di ieri, ma più semplice e filante (lo conferma il numero delle atlete arrivate in fondo); gara buia, ma splendida fino al numero 40, tracciata, come una poesia, da “Pera” (allenatore del comitato friulano). Poi pian piano una bufera ha cominciato ad imperversare dapprima in partenza, poi verso il numero 65, per tutta la lunghezza della pista, tanto che era necessario mettersi a uovo sul muro per riuscire a tagliare l’aria che spingeva con talmente tanti watt che nemmeno Hirscher sarebbe riuscito a contrastarla. Condizioni al limite dell’arresto, le poliziotte stavano per tirare fuori le manette. Verso il 75 la gara è stata fermata per una ventina di minuti, poi hanno provato a mandare giù un paio di apripista, ma hanno deciso che non era il caso di continuare. Così sono scese tutte le ragazze che ormai erano in procinto di diventare pupazzi di neve e gli allenatori si sono fermati a decidere se confermare ciò che era stato detto ieri, ovvero che in caso di annullamento della gara di oggi sarebbe valsa almeno la gara di super di ieri come punti per il Gran Prix, oppure se far valere il super odierno. Ovviamente la seconda ipotesi non era neanche da poter prendere in considerazione, così, mentre un sole beffardo splendeva nuovamente sui presenti, si è deciso, per non fare un torto a nessuno (tranne alle prime di ieri che sono arrivate arrancando al traguardo e alle prime di oggi che hanno avuto la fortuna di partire con delle condizioni decenti e poter dare il meglio), di non far valere nessuna delle due.
Dopo queste quattro fatiche si torna a casa malate grazie agli sbalzi di temperatura, con la consapevolezza che il meteo ci odia e si prende gioco di noi, che abbiamo un super da recuperare, che ci aspettano forse quattro slalom di fila più due giganti e abbiamo tre giorni per riposare.
In ogni caso le discese e i super a Santa Caterina sono sempre un’emozione unica e tutte le sciatrici che vi hanno partecipato non sono mica delle “checche”, domani mattina saranno già pronte a spaccare il mondo, come sempre.

Di Francesca Polentarutti

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