Come si prepara una trasferta transoceanica

trasferta transoceanica

Le “spedizioni” estive verso i continenti al di fuori dell’ Europa stanno diventando ormai un fenomeno sempre più presente nel mondo dello sci alpino, tra tutte, le più frequenti si dimostrano essere quella Oceanica e quella Sud Americana. I singoli casi degli atleti che intraprendono questa scelta possono tuttavia variare da un estremo all’ altro. Dalle squadre nazionali che volano lontano da casa per poter riuscire ad allenare al meglio la velocità, ai Senior inossidabili che tentano disperatamente di vincere i circuiti continentali di disciplina per partire a ridosso dei trenta in Coppa Europa, fino ai casi estremi di atleti al primo anno aspiranti che cercano di portarsi avanti con i punteggi rispetto ai coetanei, per preparasi ad un “bagno di sangue” spietato che gli attende al primo anno di categoria.

Quest’oggi vi parleremo di come va affrontata, ma soprattutto, preparata da casa, una trasferta transoceanica all’autogestione, perchè una volta partiti ormai è troppo tardi e se non si sa vivere è meglio rimanere a mangiare merendine sul divano davanti alla tv. Un viaggio che a molti può sembrare “una figata”, ma che può trasformarsi però in un vero e proprio incubo se logisticamente non organizzato a dovere.

TRASPORTI
Se pensate di prenotare il vostro volo su edreams alla “vogliamoci bene” con un click vi sbagliate di grosso, quella è roba per adolescenti che migrano verso le coste spagnole con un mero bagaglio a mano ed uno zaino pieno di birre. Qui stiamo parlando di esodi che durano più di 20 ore, con scali negli aeroporti più grandi del mondo come Abu Dabi dove l’escursione termica presente nel deserto del Sahara a confronto non è niente e dove se non stai attento oltre allo zainetto con Mac e Iphone 7 portano via anche te. Un continuo carica-scarica tra parcheggi, navette, check-in e terminal di valige, casse e sacche da 30 kg l’una. È meglio quindi appoggiarsi ad un’ Agenzia di Viaggi che si preoccuperà anche delle coincidenze dei voli interni per fa si che “l’autogestione” non si trasformi in “sbaraglio” totale.

ALLOGGIO
Siamo abituati a soggiornare nelle peggiori bettole europee. Camere microscopiche dove non si riesce nemmeno ad aprire la borsa, rigorosamente dal terzo piano in su e dove la notte fai la sauna. Garage al posto di skiroom ovviamente senza corrente e con temperature che rasentano lo zero. Cucine che ci obbligano ad ingurgitare glutine e farina 00 ventiquattro ore su ventiquattro. E quando è così ci va ancora di lusso, altrimenti si passano le giornate in strada a camminare per raggiungere skiroom di altri alberghi e ristoranti per mangiare. È quindi consigliato informarsi su quale sia il posto migliore per soggiornare in modo da alloggiare confortabilmente. L’aspetto fondamentale rimane comunque il trasporto aeroporto-hotel una volta approdati a destinazione. Camminare per 10km portandosi dietro tutti i bagagli non farebbe iniziare bene la vostra esperienza.

SOGGIORNO E ALLENAMENTI
È doveroso conoscere qualche allenatore che si trova attualmente nello stesso vostro posto per aggregarsi a lui durante gli allenamenti, in quanto si è senza pali e senza la pista prenotata. Se questa persona allena lo sci club locale ancora meglio, sarà lui il vostro uomo e magari gli potrete scroccare un passaggio al mattino per raggiungere la località sciistica senza dover noleggiare un mezzo di trasporto. Preparatevi però a sganciare mance a destra e manca, e non dimenticate di cambiare i vostri euro in USD ovunque voi andiate.

VIAGGIO
Una volta organizzate tutte queste cose, siete pronti a partire. Il viaggio sarà più duro dell’Esodo di Mosè dall’ Egitto alla Palestina e il cambio di fuso orario assomiglierà ad un sedativo per cavalli. Nel vostro bagaglio a mano non dovrà mancare veramente niente. Abbigliamento estivo ed invernale per far fronte a tutte le temperature che troverete, magliette di ricambio, deodorante e spazzolino per non fare i barbari. Calze compressive per evitare di scendere dall’aereo con le gambe dure come due plinti di cemento ed i piedi gonfi come i palloni da calcio. Un cartone di vivande, snack, barrette proteiche e litri di sali minerali. Un viaggio del genere può debilitare anche l’atleta più allenato di tutti.

Questi sono i consigli dello Swatt Club per la vostra spedizione oltre oceano, ma ricordate, per quanto voi possiate essere organizzati ci sarà sempre qualcosa che dimenticherete. Se dovesse essere capitato anche a noi nelle righe che abbiamo scritto, siamo pronti ad ascoltare i vostri consigli.

@kingtimo

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