Un ritorno in patria da Eroi

Non hanno vinto la maglia gialla e non hanno nemmeno conquistato una vittoria di tappa alla Grand Boucle. Eppure Daniel Teklehaimanot e Merhawi Kudus, entrambi corridori della MTN-Qhubeka hanno fatto qualcosa di straordinario sia per loro stessi che per la loro nazione. 

Teklehaimanot, 26 anni, è riuscito a vestire per alcuni giorni la maglia a pois macinando parecchi chilometri in fuga, mentre Kudos, di soli 21 anni, ha mostrato grandi doti da scalatore ed è riuscito a centrare alcune fughe nelle tappe alpine più difficili. Tutto ciò è bastato per far esplodere di gioia i tifosi eritrei. 

  

Appena atterrati all’aereoporto di Asmara hanno ricevuto un’accoglienza che farebbe invidia anche a calciatori di fama mondiale. Da li poi è iniziata una parata lungo la Harnet Avenue, con tanto di banda musicale e centinaia di ciclisti al seguito. Per un attimo in televisione è sembrato di assistere a qualche evento presieduto dalla regina d’Inghilterra, ma fortunatamente non lo era. Migliaia di tifosi si sono riversati sulle strade di Asmara per assistere a questa giornata storica intonando canti e suonando vuvuzela come se non ci fosse un domani. I due ciclisti, scortati dalla polizia, sono poi arrivati nella Bahti Meskerem dove hanno intonato l’inno nazionale insieme a tifosi e capi di stato. Non sappiamo realmente come sia finita la giornata, ma molto probabilmente i due corridori della MTN-Qhubeka avranno preso parte ad una cena di gala in puro stile eritreo. 

Un’altra prova della forza dello sport. Un’altra prova della grandezza del Tour de France.

@carloberry  

 

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