Zakarin alza le braccia a Emosson. Froome a un passo dal suo terzo Tour.

È arrivata la prima tappa alpina, la più dura sin ora di questo Tour de France, che fino ad oggi possiamo dire non abbia rispettato in pieno le aspettative sotto il punto di vista dello spettacolo. 

Grandissimo numero da parte del russo della Katusha Illnur Zakarin che stacca tutti sull’ ultima ascesa caratterizzata da rampe al 12% e taglia il traguardo in solitaria. In fuga da tutta la giornata insieme ad altri nomi importanti come Majka, Pantano e l’ormai tutto fare iridato Peto Sagan. 

Nel gruppo dei big invece è stato lo Squalo dello Stetto Vincenzino a doversi sobbarcare tutto il lavoro, e grazie alla sua andatura è riuscito a sgretolare Team Sky e Movistar che perdono strada facendo uomini importanti. Si stacca infatti anche Gereint Thomas che abbandona troppo presto il suo capitano in maglia gialla. Anche Nairo Quintana resta solamente con Valverde, e una squadra come la Movistar non può minimanente pensare di vincere un grande giro in queste condizioni, l’organico sarà sicuramente da rivedere. 

Sull’ ultima ascesa tra i big è il capitano della BMC Richie Porte ad accendere le micce, che nonostante i guai meccanici di inizio Tour dimostra di essere l’unico a poter tenere le ruote di Froomey in salita, ma si vede venire ripreso proprio dalla maglia gialla che dimostra per l’ennesima volta la sua ordinaria amministrazione e che infligge ulteriori distacchi agli altri uomini di classifica anche senza l’aiuto dei propri gregari. Il nostro Fabio Aru sembra essere un po’ spaesato, dopo il breve lavoro di un Diego Rosa ampliamente sottotono quest’oggi non riesce a dare la botta finale e accumula un ritardo ulteriore di 19 secondi rispetto al leader Froomey, il quale con oggi sembra aver messo il sigillo sul suo terzo Tour de France


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