Gianni Moscon: “mi sento pronto”

Finalmente è iniziata la settimana Santa, i giorni più importanti dell’anno per ogni fiammingo e dopo la Gent di ieri, in Belgio l’entusiasmo è già alle stelle. Si parla sempre molto di Peter Sagan, di quanto questo fenomeno stia portando il ciclismo in un’altra dimensione, ma in fondo, non dobbiamo dimenticarci che il nuovo Sagan lo abbiamo noi: Gianni Moscon. Quinto alla Roubaix lo scorso anno, protagonista di una Vuelta pazzesca e terzo al Lombardia. L’unico uomo al momento assieme a Nibali e Thomas in grado di primeggiare su terreni completamente diversi.

Dopo la Gent Wevelgem di ieri, abbiamo sentito Gianni questa sera per farci raccontare le sue impressioni. Ormai diventato un faro in casa Sky, lo abbiamo sentito molto carico in vista dei prossimi appuntamenti. ” Sto bene, ad Harelbeke sono andato forte, la Gent è stata dura, in televisione magari non sembra, ma ieri si andava forte tra vento, rilanci ed un’intera giornata a limare. Sul Kemmelberg ero nel gruppo di testa, ma poi qualcuno mi ha dato una spallata e sono caduto contro una transenna. Ho rincorso con un gruppetto i primi, dai quali avevamo venti secondi di ritardo, poi negli ultimi dieci Km abbiamo mollato. Oggi anche è stata una giornata frenetica, bici al mattino, massaggi, telefonate e mail. Ci troviamo a Kortrik, a trenta Km da Oudenarde. Domani rifinitura in vista di Scheldeprijs e mercoledì ritornerò in corsa. Giovedì invece farò un’ultima ricognizione del Fiandre”.

Il Fiandre, un monumento, la corsa più affascinant del Nord, una corsa che a Gianni piace e dove vorrà dimostrare il suo valore : ” Mi piace il Fiandre, il Kwaremont è un muro che mi fa impazzire. Ci sarà anche Kwiatkowski in squadra, ma io avrò la possibilità di fare la mia corsa. La condizione c’è, al momento peso tre Kg in più della Vuelta dello scorso anno, in salita non sarei competitivo, ma per le classiche al Nord credo di si. Alla Roubaix invece proveremo a sfruttare la superiorità numerica, con Thomas e Stannard”.

Che ricordi la Vuelta 2017, una corsa in cui il “trattore della Val di Non” ha fatto impazzire il mondo intero con le sue accelerazioni, in grado di mettere a dura prova perfino Froome. Sulla giornata in cui si è sentito meglio non ha dubbi:” ricordo la prima tappa vinta da Lopez all’osservatorio lunare, c’era vento e mi sono detto: qui si va forte!”

Gli chiediamo l’ultima cosa sul Mondiale dello scorso anno, su cosa sia successo in quei minuti in cui il collegamento internazionale era in tilt. ” Ero con Alaphilippe –ha concluso Gianni- e in una curva si è buttato come un kamikaze. Ho preso dieci metri ma lui ha tirato dritto a tutta. Quando l’ho ripreso il gruppo era ormai in scia. Forse assieme saremmo andati più lontano, chissà.

E’ diventato un Leader Gianni, si sente da come parla al telefono, lo scorso anno di questi tempi raccoglieva le prime certezze, ora è pronto a consacrarsi. L’inferno del Nord è alle porte, e noi vogliamo entrarci col trattore dalla porta principale. Forza Moscon!

 

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