Il colpo di Phil. Boonen apre e Gilbert vince il Fiandre 2017. Il pagellone

264 km infiniti, non la solita corsa di un giorno che vola via, bensì la Rondevanvlaanderen, un monumento che non finisce più e ti tiene incollato sei ore davanti alla Tv. Per una settimana tutti hanno parlato solamente di un duello Sagan- Van Avermaet, tutti tranne tre persone: Tom  Boonen, Philippe Gilbert Wilfred Peeters. Ai primi due è bastata un’occhiata prima del Kappelmuur, uno sguardo che parla più di mille parole, lo sguardo dei Watt e degli uomini da nord. Il terzo, storico ds dei lupi belgi, era stato chiaro in settimana  sul fatto che Sagan non avrebbe vinto. Ai meno cento km dal traguardo, nel pieno del picco glicemico post pranzo domenicale, ci ha pensato il re delle Fiandre a dare la svolta, quasi per salutare da protagonista la sua gente, il suo popolo, l’eroina che lo ha amato per quindici anni. Assieme a Tommeke ecco Gilbert, Trentin, Vannmarke, Moscon, Rowe e Stuyven per evidenziare la qualità degli uomini al comando, con Sagan e Van Avermaet incredibilmente rimasti dietro. Il vantaggio di questi uomini salirà fino a più di un minuto, mettendo in luce tutta la precarietà della Bora Hansgrohe rimasta solamente con due uomini. Nel secondo passaggio sul vecchio Kwaremont accade però una pazzia, mancano 55 km e Philippe Gilbert ha talmente tanti Watt in corpo che se ne va di passo, lasciandosi Matteo Trentin e Boonen dietro a lavorare, come si fa a queste latitudini: rompere i cambi e attendere. Il vallone continua dritto per entrare nella storia, dietro c’è un solo uomo protagonista, ancora lui, Tommeke. Il suo Fiandre però va in archivio a causa della rottura del cambio mentre Peter Sagan alza l’asticella dei Watt con le prime accelerazioni. Il tempo non passa più, sembra infinita per Gilbert, Sagan, Naesen e GVA invece  sono particolarmente ispirati, la motivazione è al massimo. Sull’ultimo passaggio al Kwaremont accade l’inspiegabile, il segno che queste corse non si vincono senza la loro approvazione, Sagan urta una transenna e va a terra mentre stava accelerando. L’impatto è talmente forte da spaccare in mille pezzi il suo Oakley, anche Van Avermaet finisce sopra il Campione del Mondo, confermando il fatto che la loro marcatura continua inarrestabile dal deserto di Doha. Tutto questo dà vigore all’azione di Gilbert, con Peeters indiavolato in ammiraglia, premuroso nel lanciargli tutti i prodotti rimasti sui sedili dopo aver mandato a quel paese Terpstra, uno che dopo sei ore di corsa non ragiona più. Gli ultimi dieci km sono un’agonia ma il traguardo di Oudenarde sorride a Phil. Van Avermaet è ancora eterno secondo, Terpstra terzo. Domenica seguiremo la Roubaix dalla partenza fino al traguardo live, saremo lì anche noi per onorare l’ultima di Tom ma andiamo al pagellone:

Philippe Gilbert: Amstel, Freccia e Liegi in una settimana, oggi un Fiandre dopo anni in cui tutti lo davano per finito. Uno che da sempre unisce il Belgio quando corre. 55 km al vento, una pazzia che solamente con una gamba del genere poteva andare a buon fine. Voto:10

Greg Van Avermaet: quanto avrà da recriminare, una beffa che ricorderà per sempre. La sua Bmc non è impeccabile, ma il fiammingo dorme quando Boonen alza il braccio e decide di dare la svolta. Voto:7


Niki Terpstra: incredibile, non si fa vedere per sei ore e poi esce fuori, mettendosi perfino a tirare con GVA. Se fossero rientrati, molto probabilmente tagliato il traguardo si sarebbe visto in faccia il licenziamento immediato da Patrick Lefevere. L’esempio di come non si debba correre, che fenomeno Terpstra, dopo 200 Km gli si chiude la vena e non ragiona più. Voto:2


Tom Boonen: quali pensieri frulleranno nella testa di questo Dio ad una settimana dal grande giorno. Accende il pubblico di Anversa alla partenza con un saluto, e lo fa scoppiare definitivamente sul Kappelmuur grazie ad un colpo di classe dopo aver alzato il dito al celo. Ci vediamo a Roubaix Tommeke tra sette giorni per l’ultimo saluto. Voto:9

Matteo Trentin: che motore, che giornata per Il corridore di Borgo Valsugana. Continuamente nel vivo della corsa, merita più fiducia il prossimo anno. Voto:7


Pippo Pozzato: cinquantesima corsa monumento, un ottavo  posto ed un Pippo che non vedevamo da anni, indubbiamente il miglior Pippo dopo annate sotto i suoi standard. Rimedia inoltre il disastro della Willier Triestina incapace di entrare nella fuga mattutina con nessun corridore, che maestro! Voto:8


Gianni Moscon: è sulle ruote di Boonen sul Kappelmuur, quasi a volerne raccogliere l’eredità. Il trattore della Val di Non mette l’ipoteca sul futuro, pecca solamente di generosità collaborando quando potrebbe rimanere a ruota. Domenica ci divertiremo. Voto:8


Sacha Modolo: un Fiandre del genere aumenta il rammarico per la Sanremo. Grande gara per il trevigiano, un sesto posto che rimarrà negli annali del ciclismo. Al Giro ci divertiremo. Voto:7

Peter Sagan: quando è caduto stava iniziando il suo show, ma peto non è  sembrato imbattibile come in altre occasioni. Ci piacerebbe vederlo entrare assieme a Boonen domenica a Roubaix. Voto:6 


Wilfred Peeters: che regista il DS Quick Step Floors. Dopo anni a vuoto, finalmente ecco una vittoria al Fiandre, una perla che porterà cifre astronomiche nelle casse della corazzata belga. Voto:8

Ammiraglia Bora Hansgrohe: Peto cade e parte un rosario interminabile. Credenti non praticanti. Voto: S.V

One Response

  1. Maurizio says:

    Mostruosi…
    Unica cosa: Sagan quest’anno veste 100%, non Oakley…
    grandissimi, continuate cosi

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