Roglic era un ciclista come tutti voi

La storia di Primoz Roglic ormai la sapete tutti: un campione del mondo junior di salto con gli sci che si da al ciclismo arrivando in pochi anni a vincere una tappa del Tour de France. Senza dubbio una delle storie più intriganti dello sport moderno. Molti si chiedono come sia possibile, molti sono scettici, molti ciclisti mentalmente fermi agli anni ’90 ridono quando pensano al suo passato da saltatore. Ma la realtà è una sola: Rogla è diventato il ciclista che è ora grazie a doti sviluppate durante la sua carriera da saltatore, grazie alla flessibilità, la ricerca dell’aerodinamica in ogni istante, l’esplosività e soprattutto la padronanza del suo corpo, dalla punta dei piedi fino ai capelli. Ma sapete cosa c’è di ancor più affascinante in questa sua ascesa verso l’olimpo del ciclismo? Ebbene, lui era un ciclista come tutti voi. Si, Primoz Roglic era un amatore.

Abbiamo navigato nel web, cercato foto, articoli, pagine Facebook. Non ci ha mai lasciati a bocca aperta questo suo repentino cambiamento da uno sport invernale al ciclismo, anzi, abbiamo sempre creduto che questa potesse essere la sua grande forza. Quello che ci ha impressionato più di tutto il resto sono state proprio le sue prime gare, il suo ingresso nel ciclismo. Come ha fatto ad imparare a guidare la bici? Come ha fatto a capire come funzionassero le tattiche di squadra, cosa fosse una doppia fila, un ventaglio, come stare a ruota? Qual’è stata la sua prima scuola ciclistica?

C’è una squadra italiana di mezzo. Non una World Tour, non una Continental, nemmeno una Professional. Un’ASD amatoriale. Anzi, una corazzata amatoriale di quell’epoca: l’ ASD Barbariga Franco Gomme. Una squadra guidata dal team manager Marino Zago che ha scovato proprio Roglic ed un altro attuale Pro, Luka Mezgec. Dunque i suoi primi numeri sulla schiena li ha messi con la squadra friulana, capitanata ai tempi da un altro ciclista sloveno: è un professionista che ha deciso di correre per la Barbariga Franco Gomme dopo alcuni anni in squadre Elite e Continental. Il suo nome è Borja Jelic, uno che per un colpo di sfortuna non ha potuto realizzare uno dei grandi sogni della sua vita: diventare astronauta e salire sulla Luna. Si, avete capito bene, Primoz Roglic ha iniziato a correre in un’Asd italiana, insieme ad un aspirante astronauta. Abbiamo scritto a Borja su Facebook, volevamo sentire qualche parola direttamente da un suo ex compagno di squadra.

“Ho iniziato con la Mountain Bike nel 1990, poi ho corso come Elite e per alcuni anni in squadre Continental e gareggiavo per lo più in questa parte dell’Europa. Ho perso un po’ di motivazione e dunque ho deciso di smettere con il ciclismo professionistico. Poi alcuni mesi dopo mi è arrivata la chiamata dal DS del team amatoriale Barbariga Franco Gomme. Ho accettato, così per rimanere in forma e gareggiare ancora in bicicletta. Ed è stato grandioso, è stato molto bello scoprire la scena ciclistica amatoriale italiana insieme ad una grande squadra.”

E poi è arrivato Primoz Roglic, un giovane 22enne che di ciclismo sapeva veramente poco. “Ricordo che è entrato a far parte della squadra a metà stagione nel 2012. Ha iniziato partecipando alle gare in salita della zona e le ha vinte tutte. Il nostro direttore sportivo Marino lo notò e lo portò subito nell’ASD Barbariga Franco Gomme.”

Primoz primeggia nelle cronoscalate locali.

Primoz primeggia nelle cronoscalate locali.

 

Primoz inzia dunque nel 2012 vincendo le gare in salita amatoriali in Slovenia. La prima che riusciamo a scovare risale al 6 Maggio 2012, una vittoria. Tutto questo ci porta a navigare nel web come non mai per trovare classifiche, foto vintage, estratti di articoli in sloveno. C’è un pdf intitolato “Cronometer Kamniška Bistrica”, datato il 19 Maggio 2012, con Primoz Roglic in quarta posizione. La squadra non era ancora la Barbariga Franco Gomme però, ma si trattava del team Radenska, una squadra U23 slovena della zona di Ljubljana. In quella squadra nello stesso anno militavano Jan Polanc e Luka Pibernik, anche se il loro calendario era ben differente da quello di Primoz. L’8 Giugno va in scena il prologo della Maraton Franja BTC City, una corsa vicino a Ljubljana dove sono presenti sia amatori che U23. Primoz risulta 5 nella crono degli Amatori B, mentre Polanc vince fra gli U23. Due giorni dopo si corre la corsa in linea, ma Primoz risulta nei DNF.

Padrone del ciclismo amatoriale sloveno.

 

L’1 Luglio 2012 vince la Maraton Alpe Scott, forse il suo primo successo in una gara in linea amatoriale. Ci sono alcuni video dove si vede il traguardo di Primoz, mentre si applaude quasi sorpreso. (In questo video invece non trovate Primoz, ma vedete alcuni concorrenti passare sotto l’acqua sparata con un idrante per rinfrescarsi). Dopo un primo periodo sloveno passa quindi alla Barbariga Franco Gomme e arriva la sua prima partecipazione ad una GF italiana. Si, una Granfondo, la Charly Gaul: finisce undicesimo, mentre Borja è 20esimo. Davanti a lui Roberto Cunico e in sedicesima posizione uno dei più forti amatori italiani del momento, Paolo Castelnovo. Ha iniziato così Primoz, era un’amatore, un convinto, ma certamente diverso e consapevole di quello che poteva fare più di tutti gli altri. Il weekend successivo si presenta alla GF Pordenone, l’attuale Granfondo dei Templari, e vince. Si signori, Primoz Roglic ha vinto una Granfondo in Italia. Ma il meglio deve ancora venire.

Primoz vince la Maraton Alpe Scott

Primoz vince la Maraton Alpe Scott nel Giugno 2012. La sua prima vittoria in una gara in linea amatoriale.

 

Primoz tira il terzetto di testa alla Maraton Alpe scott

Primoz tira il terzetto di testa alla Maraton Alpe Scott.

 

“Dopo alcune granfondo e qualche gara Udace (Le attuali gare in circuito Acsi) lo abbiamo messo in squadra per il Giro del Friuli amatori, la sua prima corsa a tappe. Era molto forte in salita ma con poca esperienza per pedalare in gruppo.” Borja Jelic leader nella corsa friulana, un appuntamento troppo importante per la squadra, e al suo fianco come gregario uno sbarbato molto riservato, Primoz Roglic. “Quell’anno vinsi la classifica generale, ma Primoz vinse la tappa di montagna più dura. Non ricordo quale fosse la salita, ma era davvero ripida. Il nostro direttore sportivo stava controllando i nostri rapporti e quando vide la bici di Primoz gli disse: “Primoz, ma come fai a pedalare su di li con questi rapporti?”. Lui sorrise e gli disse che poteva adattarsi facilmente alla situazione. In ogni caso il DS Marino riuscì a trovare da qualche parte un pacco pignoni della Miche con il 30 e dunque Primoz non dovette adattarsi più di tanto”. 

Siamo andati a vederla quella terza frazione, la Pinzano al Tagliamento-Sella Carnizza, vinta davanti a Paolo Castelnovo con 16″ di distacco. Quel giorno si presentò sul podio ancora con il casco indossato e un paio di Crocs bianche ai piedi. Ah, guardando le classifiche di qualche tappa abbiamo trovato anche un certo Claudio Chiappucci, classe 1963. Si, El Diablo. Era presente anche Ivan Ravaioli.

Primoz davanti a Castelnovo nella terza tappa.

Primoz vince la terza tappa del Giro del Friuli 2012.

 

Borja continua a parlarci del Roglic amatore di quei giorni: “Non posso dire che fosse così determinato a passare Pro in quel momento. Ma senza dubbio sapeva del suo potenziale e da atleta professionista e sportivo esperto sapeva che doveva provarci fino in fondo per vedere quanto lontano poteva andare. Anche al suo primo anno in bici era veramente forte, ma gli mancava esperienza anche se apprendeva molto velocemente. Eravamo tutti impressionati dalla sua potenza in salita e ognuno di noi condivideva con lui consigli ed esperienza.”

Dopo il Giro del Friuli torna a gareggiare ancora in Slovenia, aprendo sempre di più il gas. Ad Ottobre si corre l’ultimo grande appuntamento amatoriale, l’Istria Granfondo ad Umago, in Croazia. Primoz Roglic in seconda posizione, dietro ad un certo Robert Kiserlovski, quella stagione in forza all’Astana.

Un Settembre 2012 “a blocco”.

 

C’è anche un sondaggio. Chi è stato l’amatore sloveno più forte del 2012? Naturalmente vinse Roglic.

 

Nel 2013 passò all’Adria Mobil e poi sapete tutti com’è andata. Una storia incredibile, una storia di un uomo che ha capito la forza del suo corpo, della sua flessibilità, della sua calma olimpica, del suo agonismo interiore. E’ grazie a personaggi come Primoz Roglic se continuiamo a fare sport allo sfinimento, se continuiamo a guardare le gare alla TV, a leggere articoli, guardare classifiche, trovare corridori con storie assurde.

Qualche mese dopo in Slovenia, dalle sue parti, lo chiamavano già leggenda.

Questa sotto invece è la sua prima bici da corsa, una Wilier GranTurismo, è piena di spacers ed ha lo scotch trasparente sul nastro manubrio e la manopola del cambio. Un familiare, il padre forse, l’ha messa in vendita su Facebook con questa descrizione: “Zmagovalno kolo 2012 LECITACIJA IZKLICNA CENA 2000eu”.

Non finiremo mai di stupirci con te. ROGLA LEGENDA.

 

 

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